Gli anni 90: L'esplosione

Come visto, nel 1990 ArpaNet cessa di esistere. Quella che era un tempo l'unica rete packet switching, diventata poi la 'madre di tutte le reti', ora è diventata inutile: le reti-figlie sono diventate immensamente piu' grandi di ArpaNet e vivono di vita propria. Vengono fondati organismi per il controllo e lo sviluppo di quella che ora può chiamarsi Internet come la Electronic Ffrountier Foundation , dove possono trovarsi interessaniti notizie e guide in italiano.

Ci si deve però rendere conto di quella che poteva essere Interent allora; nel nostro giudizio possiamo essere fuorviati dalla rete che si vede oggi.
Allora infatti non esisteva alcunchè di grafico; l'interazione utente-rete avveniva solamente tramite l'interfaccia testo (per intenderci, come nei programmi DOS senza grafica). Le applicazioni utilizzate erano costituite dalla posta elettronica, dal file transfert e dalla lettura dei gruppi di discussione; l'utilizzo era soprattutto effettuato dal mondo accademico scientifico e della ricerca.
In particolare non era possibile quella che oggi chiamiamo navigazione. Il collegamento telematico consisteva al collegamento con una macchina server da parte di un client (poteva essere un server di posta, di file transfert, di gruppi di discussione) che veniva mantenuta per un certo tempo; dopodichè si staccava quella connessione per connettersi ad un secondo server per effettuare altre operazioni: l'utente sapeva in ogni momento a quale server era collegato.
Nei primi anni 90 due applicazioni sconvolgono il panorama tecnico: il GOPHER e l'ARCHIE.
Il GOPHER (c'è chi suggerisce un acronimo riferito a roditori americani) introduce il concetto di link  e di navigazione.
Con questo nuovo protocollo è infatti possibile trasferire dal server al client una serie di informazioni (oggi diremo una pagina che portano con sè puntatori verso altri server, cliccando sui quali è possibile fare in modo che automaticamente il client venga disconnesso da un server ed attaccato ad un altro.

Inciso tecnico: il termine cliccare implica l'uso del mouse, attrezzo visto con disprezzo dai 'duri e puri' dell'informatica scientifica di allora, che lo prendevano per la coda (il filo) e dicevano 'e io dovrei utilizzare questo giocattolo?'. Sappiamo inoltre che il mouse era stato inventato da Bob Metcalfe, uno dei 'padri fondatori' di Internet.
Invece di cliccare, con quei sistemi veniva selezionato il puntatore con le frecce e poi battuto l'invio.

Il GOPHER non è solo un'applicazione ma anche un protocollo, per il funzionamento è quindi necessario un gopher server ed un gopher client.
I browser che abbiamo oggi nei pc implicano anche questa funzione; tant'è che se provate a collegarvi a gopher.ucla.edu vedete la pagina del gopher dell'università della California; noterete che dacanti all'indirizzo del browser è riportato gopher: proprio ad indicare che si sta utilizzando un protocollo diverso dall'http.
Oggi il gopher è in disuso perchè soppiantato dall'http; non perde comunque la sua valenza negli ambienti scientifici e ovunque sia necessario trasmettere informazioni solo testuali.
Rimane incontestabile che sia stato lo strumento di una svolta epocale: seguendo i link l'operatore ricerca qualcosa seguendo il proprio filo logico, senza preoccuparsi del server con il quale è collegato, che può cambiare continuamente; è l'inizio della navigazione virtuale.
Con essa nasce anche il mal di mare (virtuale, per fortuna): ovvero non si sa da quale server si sono prese le informazioni, e dopo una certa quantità di link percorsi risulta difficile orientarsi per ritrovare un documento visto.

L'ARCHIE è collegato all'uso dell'FTP. l'FTP è il protocollo con il quale è possibile scaricare da siti con server FTP i file contenuti; si può accedere a siti anonimi che mettono a disposizione di tutti i files che anno oppure a server privati se si dispone del login e della password per entrare.
ARCHIE nasce per rispondere alla domanda: se so il nome del file che cerco come faccio a sapere il nome del server che lo contiene?
Anch'esso è un protocollo, ci sarà quindi un archie server ed un archie client; il server perlustra una lista di siti FTP e si fa dare l'elenco dei file contenuti; per questo collegandosi con un server archie possiamo sapere dove si trova il file che cerchiamo. Un sistema di scambio delle informazioni rende aggiornati i diversi server archie.

Anche questo sistema è oggi obsoleto: si può trovare il server FTP del file che si cerca da una pagina web come quella di FTPSEARCH norvegese.

L'importanza delle possibilita' introdotte dal gopher viene recepita da Tim Barners Lee e collaboratori, un gruppo di lavoro presso il CERN di Ginevra.
Ed e' qui, nel cuore dell'Europa, che viene posta la base di cio' che fara' letteralmente esplodere il fenomeno Internet.
Il concetto e' semplice: invece di mettere a disposizione solamente del testo con link, come fa il gopher, si introducono nelle pagine anche altri elementi come fotografie, disegni, suoni, filmati, e tutto cio' che e' rappresentabile in file; anche questi possono essere o rappresentare link, secondo il paradigma dell'ipertesto che gia' nel 1865 Theodor Nelson aveva predisposto.
Potremmo vedere questo momento come l'incontro di due concetti che da tempo aspettavano di unirsi: da un parte la storia dei data network, come abbiamo visto nelle parti precedenti; dall'altra la digital collision, ovvero la digitalizzazione delle informazioni, processo che, cominciato da una trentina d'anni con l'elettronica digitale, comporta la trasformabilita' in file di diversi tipi di informazioni.
L'unione ha generato il piu' grande sconvolgimento che la storia ricordi nella distribuzione delle informazioni, che come termine di paragone puo' solo avere l'invenzione della stampa o della radio.
Il 'modo' di trasferire le informazioni cosi' concepite deve essere un modello per il trasporto di ipertesti. Nel gergo telematico un modo o modello e' chiamato protocollo; ecco perche' l'invenzione del gruppo di Tim Barners Lee venne chiamato hyper text transfert protocol, http in breve, ed ecco perche' molti indirizzi internet cominciano con quella sigla.
Per descrivere le unita' fondamentali dell'ipertesto, ovvero le pagine, non viene inventato un nuovo sistema ma se ne adatta uno preesistente. l'SGML o standard general mark-up language infatti era uno standard (e lo e' tuttora) per la redazione di qualsiasi tipo di documento elettronico; estraendone solo la parte relativa agli ipertesti e' stato posto in essere l'HTML, hyper text mark-up language, ovvero linguaggio per ipertesti con marcatori.
Il gruppo di Ginevra, quindi, definisce un protocollo per un servizio su TCP/IP, ovvero un modo per trasferire ipertesti su reti internet, che necessita di un client e di un server.

Sviluppi alla NCSA

Il National Center for Supercomputing Applications, negli Stati Uniti, sviluppa un software client per leggere le pagine http Mosaic. tra gli sviluppatori di questa versione c'e' lo studente Mark Andresseen.
Questo software permette di visualizzare le pagine HTML e di 'navigare' tra i link presenti; diversi siti al mondo cosi' si trovano connessi da questi link virtuali, il mondo intero viene visto come una ragnatela di connessioni; e' di questi tempi la coniatura del termine web, ragnatela, e world wide web, ovvero ragnatela grande come il mondo. E' per questo che molti computer presenti come siti internet hanno un nome che comincia con www: per indicare che funzionano con il protocollo http; non e' comunque necessario adottare necessariamente un nome che cominci con www.

Mark Anresseen, tornato in Europa, ha una idea geniale: unire i protocolli.
Infatti nell'internet pre-www esistevano la posta, i gruppi di discussione e l'ftp, il gopher, tutte applicazioni che corrispondevano a programmi diversi per utilizzare diversi protocolli posti sul TCP/IP. Ora Mosaic si aggiungeva ai precedenti, aumentando il numero di programmi con cui era possibile ottenere dati dalla rete. L'idea fu di costruire un software in grado di gestire tutti i protocolli esistenti, creando un 'navigatore' in grado di assolvere a tutti i compiti necessari per ricevere informazioni dalla rete; fondo' la Netscape Corporation ed il software di navigazione Netscape, che quindi era in grado di visualizzare pagine HTML, inviare posta, trasferire file. A tale navigatore inoltre potevano essere aggiunti degli external viewer, ovvero sottoprogrammi in grado di eseguire funzioni che non poteva svolgereil programma principale.
La Netscape Corporation e' fondata con Jim Clark, fondatore a sua volta nell'82 di Silicon Graphics; la societa' ha il piu' veloce sviluppo che la storia della borsa americana ricordi.

Da allora la Netscape ha proposto il proprio software, Navigator, come browser (ovvero sfogliatore) di pagine Internet.

Piu' tardi entrera in Internet anche la Microsoft, proponendo il proprio prodotto (Internet Explorer) come browser. Dapprima non riesce a scalzare le posizioni di Netscape come diffusione, ma dopo con un apolitica aggressiva (regalando il browser) arriva a conquistare circa il 50% della diffusione dei navigatori; oggi (febbraio 97) anche la Netscape distribuisce gratuitamente il proprio software.

Per quanto riguarda le politiche dei costi si deve comunque ricordare che la Netscape ha sempre favorito il settore educational, cedendo gratuitamente molti dei propri software a istituzioni scolastiche.

 

La posta in gioco

Nel 1992 avviene negli Stati Uniti un fatto che avrà una importanza decisiva nello sviluppo di Internet: la candidatura alla Casa Bianca di Bill Clinton e del suo vice Al Gore. Uno dei capisaldi del loro programma elettorale è lo sviluppo delle reti telematiche; la rete deve entrare in ogni scuola, in ogni ufficio, in ogni casa;per questo si deve partire dal potenziamento del backbone principale degli stati uniti per dare la possibilità ai carrier locali di fornire servizi efficienti.
Nell'ottica americana, fin da subito lo stato non si vede come monopolista della fornitura di connettività ma come organizzatore e promotore dello sviluppo tecnologico.
Non si deve dimenticare che il 1990 è stato l'anno peggiore per l'economia americana dopo la crisi del 1929; la recessione è in atto ed il popolo è scontento.
Il paradigma secondo il quale si vogliono muovere Clinton & Gore è l'informazione è il motore dello sviluppo economico del paese. In parole povere, dando la connettività a tutti viene potenziata la capacità produttiva del paese.
Otto anni dopo Clinton si può rivolgere agli americani dicendo loro 'non siete mai stati meglio',  l'economia americana è la più forte del pianeta, l'America è leader nel settore delle tecnologie avanzate.
Sicuramente l'espansione telematica americana ha dato buoni frutti.

La NII, un'autostrada per le menti.

"Una cosa e' certa: la rivoluzione informatica
sta cambiando le nostre vite e noi dobbiamo prepararci
a far fronte alle sue promesse e al suo potenziale"
Al Gore, 1990
Il documento con il quale Clinton e Gore manifestrarono la loro posizione era "Technology: the engine of the economic growth" pubblicato alla fine del 1992, in piena crisi economica, pone la circolazione delle informazioni come base per la crescita economica e getta le basi perche' tale tecnologia sia autonoma.
Al Gore si merita gli appellativi di Zar della Tecnologia, Senatore di Scienze, e fonda una struttura, la National Information Infrastructure che dovra', entro il 2015, collegare ogni scuola, casa, universita', biblioteca e posto di lavoro, con l'obbiettivo di una comunicazione multimediale bidirezionale.
Per il governo la NII non viene vista come voce di spesa; lo sviluppo viene lasciato totalmente in mano ai privati, il governo presiede all'organizzazione nazionale e internazionale, all'antitrust.
Con una visione per lo meno ardita, dalla NII si vuole passare alla GII, cioe' una struttura di interconnessione mondiale alle reti;: il progetto viene presentato al vertice dei G7 di Napoli, ma in Itali agli si presta poca attenzione a causa delle vicende politiche altisonanti durante il vertice.

una nuova colonia: l'Europa.

Negli anni in cui gli USA sviluppano le NII anche in Europa si parla di velocizzazione delle informazioni: ma con ottica diversa. Si pensa soprattutto ad interconnettere le pubbliche amministrazioni in reti locali, si discute forse esageratamente di tutti gli aspetti tecnici, ma non si conclude attorno a nessun progeto specifico. non si parla di connessioni ad utenti privati, se non in termini futuribili; qualche americano ironicamente commenta che si passano tre anni a regolamentare un settore che fra tre anni sara' sicuramente superato.
Nell'Europa il ritardo tecnologico accumulato e' forte, viene vista con timore l'introduzione di nuove tecnologie estere, negli stati membri dell'unione sono presenti forti enti pubblici di telecomunicazione che si oppongono all'apertura; la Francia manifesta forti perplessita' col timore di perdere posizioni di predominio; dal punto opposto l’Inghilterra ha gia' proceduto alla liberalizzazione delle telecomunicazione dall'84 con la lady di ferro, le compagnie private di telecomunicazione sono pronte ad accogliere le novita' d'oltreoceano.
Vedendo gli sviluppi statunitensi e volendo programmare lo sviluppo europeo viene nel 1994 indetta la conferenza dall'ambizioso titolo European Nervous System; il libro bianco che ne raccoglie i  lavori si apre con la frase

"una sola ragione, in una sola parola: occupazione."

Sottotitolo della conferenza e' "Crescita, competitività e occupazione: le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo"
E' chiaro come venga recepita la concezione americana di crescita economica grazie al flusso di informazioni.
I punti essenziali stabiliti da tale conferenza possono essere cosi' sintetizzati:

Pur basandosi sul modello Clinton Gore si nota una diversità' : l'informazione e' il motore dello sviluppo sociale, laddove negli stati uniti si intende sviluppo economico. La differenza e' fondamentale.
Secondo questa accezione infatti l'informazione e' un diritto  che a tutti i cittadini europei deve essere fornito a pari condizioni.
Vengono prospettati futuribi scenari di evoluzioni verso il telelavoro, dei nuovi modi di comunicare, vengono questa volte coinvolte le strutture private ed i singoli cittadini; si riconosce che e' in atto una trasformazione epocale (Carlo DeBenedetti: "discontinuità storica"); si sostiene che dovranno essere aiutati in questa direzione i paesi in via di sviluppo.
Non vengono prese misure specifiche, che vengono demandate ad una commissione di studio. Significativo e' il fatto che tale commissione sia presieduta da un ministro dell'industria, quello tedesco: Martin Bangemann.

La commissione Bangemann

La commissione fotografa lo stato delle cose europeo, fa piazza pulita dello statalismo lasciando ai privati lo sviluppo delle reti:

La commissione delle Comunita' Europee recepisce il doocumento (...la sfida viene raccolta..) riconoscendo che in Europa la societa' dell'informazione e' in via di realizzazione ma non viene pienamente recepito il senso della commissione Bangemann: si passa nuovamente dal sociale all'economia, dall'uomo al soldo, facendo un salto che impoverisce di contenuti umani la rivoluzione informatica ma che forse la rende realizzabile in tempi piu' brevi.

Il G7 di Bruxelles

... credo che questa conferenza
abbia il potenziale per essere ricordata nella storia
come quella che ha segnato un reale cambiamento
nel futuro di tutte le nostre societa'
Jacques Santer, presidente della Commissione Europea
Recependo i risultati dei precedenti lavori, il vertice dei G7 nella premessa pone la societa' dell'informazione come possibilita' di arricchimento dell'uomo; rispetto alla visione americana viene allargato il concetto di Information Superhighways tra paesi industrializzati a favore dui un allargamento verso paesi meno sviluppati in modo che anche questi possano godere di una crescita economica e sociale.

In questi tempi si registra una difficoltà da parte di Telecom Italia )e degli altri monopolisti europei= ad accettare il primo gennaio 98 come data limite per le liberalizzazioni; sostengono che per essere pronti alla concorrenza ci vuole tempo per progetti, ammodernamento delle reti, etc... considerando che i potenziali concorrenti sono IBM, Bell Atlantic, AT&T e simili grandi società e chiaro che esiste un rischio di colonizzazione tecnologica dell'Europa da parte dell'America.