la storia di Internet
Italo Losero 1996/8


 

La preistoria: gli anni 45-70

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1945, gli Stati Uniti decidono di applicare metodi scientifici per condurre le operazioni militari. Per favorire queste ricerche nascono gli OR (Operation Research), essenzialmente per combattere lo sviluppo dell’ URSS e della 'Red China'.

Tra questi:

Il periodo è quello della guerra fredda; uno dei primi obbiettivi da raggiungere è un piano con il quale sopravvivere ad un attacco termonucleare. Per questo il Pentagono costruisce una zona all’interno di un monte in una ampia caverna presso White Soulphur Springs, nella quale avrebbe avuto riparo il Presidente ed i membri del congresso.

 
 
ARPA in 1960s becam the patron 
of computer research, 
a Medici to the mathematical Michelangelos
Diamond & Bates,
The Ancient History of the Internet
West Virginia
 
White Soulphur Springs
 
Il piano, detto della Nuclear Survivability, viene redatto consultando il RAND per quanto riguarda il collegamento e la comunicazione verso l’esterno, o ".. almeno della parte rimanente della Nazione". Viene immediatamente scartata la possibilità di utilizzare una rete telefonica, in quanto eccessivamente vulnerabile agli attacchi esterni; infatti tale rete richiede centri di commutazione che possono essere oggetto di distruzione.

Il RAND, allora presieduto da Paul Baran, immagina una soluzione ideale, senza preoccuparsi inizialmente della fattibilità tecnica, nel quale  ... there would be no obvious central command and control point, but all the surviving points would be able to reestabilish contact in the event of an attack at any point throught a "redoundance of connectivity".
Questo concetto, idea-chiave di partenza, sarà la base dello sviluppo di Internet negli anni successivi.

L’idea di Baran, una rete di comunicazioni vocali che  potesse sopravvivere ad una guerra nucleare, non vedà mai la luce, ma saràil concetto di partenza di Internet, poi sviluppato dal gruppo di Kahn e Cerf; per questo esistono molte incomprensioni sul ruolo della parte militare nello sviluppo di Internet.
 
 
Tra tutti gli OR, infatti,  ARPA sembrava il più adatto a portare avanti questo tipo di ricerca. Va detto che questi OR erano costituiti da consorzi di enti di ricerca, soprattutto università, che venivano sovvenzionati dal pentagono per portare avanti le ricerche. Siamo nel 1960, periodo in cui viene eletto presidente J.F. Kennedy; questi progetti finalizzati di ricerca diventano il pane con il quale la ricerca scientifica può vivere, ...

Spesso l’ambiente scientifico si trovava in contrasto con quelli che potevano essere gli obbiettivi militari. Siamo giunti al periodo del Vietnam, l’opinione pubblica è contraria a quanto i militari stanno facendo, soprattutto negli ambienti scientifici. Il 95% dei coinvolti nella ricerca era contrario alla guerra del Vietnam.
 
 
Vintorn Cerf: "Vorrei però fare delle precisazioni sulle motivazioni che  hanno dato vita ad Internet: quando fu ideata la prima rete, Arpanet, l'interesse nacque da una necessità di condivisione delle risorse: si volevano collegare i computer di circa trenta università in tutto il paese dove si studiava informatica e  che ricevevano fondi dall'Arpa. Ciò non aveva niente a che fare con le bombe atomiche, come si suole fantasticare"
La realizzazione tecnica fu resa possibile dall’idea del Packet Switching, alla quale stava lavorando lo stesso Paul Baran e parallelamente, senza alcun legame, Donald Davies dei laboratori dell’Inghilterra (National Physics Laboratories), coniando forse per primo il termine packet.

Alla commutazione di pacchetto lavorava inoltre, al MIT, Leonard Kleinrock.
La storia racconta che Leonard Kleinrock a 6 anni leggeva una storia di Superman quando trovò nell'inserto del giornale il progetto di una radio a galena; si procuro' i materiali e la costruì, sentendo musica che usciva dalla radio senza connessioni, senza legami con l'esterno. Era nato un ingegnere.
Negli anni successivi fece a pezzi centinaia di radio e si iscrisse quindi al City College of New York (CCNY), e vinse la borsa di studio per andare al leggendario MIT  a proseguire gli studi.
Qui trovo' congeniale l'area 'data network'; i primi studi vanno dal 1959 al 1962 e vengono coronati dal testo 'Communication Nets' (McGraw-Hill) nel quale sviluppo' le basi del packet switching, che porterà all'attuale Internet.
Nel 1963 arriva alla università di Los Angeles (UCLA); nonostante che i tempi non siano commercialmente maturi per lo sviluppo del packet switching, qui raggiunge il progetto ARPA e ne viene introdotto grazie alla sua esperienza in questo tipo di reti.
Sotto la guida di Kleinrock la UCLA diventa il primo nodo della rete ArpaNet, organizzando il meeting di 40 persone che porterà all'implementazione del primo interface message processor.

Canali diversi e paralleli hanno quindi alimentato la nascita di Internet: l'idea di Baran, le ricerche di Davies, i lavori di Cerf e Kahn, di Leonard Kleinrock: tutte persone che non si incontrarono mai prima della creazione dell'ARPAnet, la rete dell'OR ARPA.

Nel 1963 c’è l’assassinio di JFK; tecnicamente vede la luce la prima macchina fotocopiatrice, nel 1961, il primo fax, nel 1966, il primo gioco elettronico, Star Wars, realizzato da studenti del MIT.
L’ambiente universitario, pur entusiasta per il tipo di ricerca, vuole sentirsi estraneo agli interessi militari ("I like to believe that the purpose of the military is to support ARPA and the purpose of ARPA is to support research").
 

Il progetto su Arpanet iniziò nell'ambito delle ricerche della 'Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata sulla Difesa', organo facente parte del Dipartimento militare di Difesa americano. Il loro interesse era quello di trovare un altro modo di comunicare nel corso di una battaglia usando i computer. Così iniziarono con Arpanet, come fu chiamata, che usava le linee telefoniche per collegare i computer tra di loro; questo accadeva intorno al 1969. 
Vintorn Cerf, 1997
Dopo che la ricerca ha dato i primi frutti per quanto riguarda la fattibilità del progetto, viene indetta una gara d’appalto per tentarne la realizzazione pratica di una rete in packet switching (1969). Con poca lungimiranza AT&T e IBM non partecipano neppure alla gara d’appalto, che viene vinta dalla Bolt Beranek e Newman  (BBN), ancora oggi attiva in questo campo.

Per collegare due computer con un packet switching network la BBN realizza un interface Message Processor (IMP) basato su un Honeywell DDP 516; aveva il compito di ‘pacchettizzare’ i dati da mandare sulla linea di trasmissione, o di ricostruire  dati che venivano trasmessi in pacchetti.

Nel Labour day del 1969, il primo lunedì di settembre, a quanto sembra lavorandoci fino alla sera precedente, viene installato il primo IMP all’University of California Campus at Los angeles (UCLA). Per la prima volta si collega un computer ad una macchina che permette di trasportare dati verso un'altro computer.
Una volta costruito, funzionò al primo colpo: when they turned it on, it just start running.
Il martedì successivo iniziano le danze: tutti vogliono vedere 'il mostro' funzionare. Sono presenti:Kleinrock con il suo team; la BBN; Honeywell; Scientific Data System (l'host dell'UCLA era SDS); AT&T long lines, come carrier; GTE, carrier locale; ARPA; l'amministrazione del dipartimento di computer science della UCLA; un folto gruppo di tesisti.Le aspettative erano molti; e molti pensavano che l'esperimento fallisse.
Non fallì.
 

 THUS WAS BORN THE ARPANET, AND THE COMMUNITY WHICH HAS NOW BECOME THE INTERNET! 
 

A questi studi e prove collaborano professori e laureandi. Tra questi Steve Crocker, che ‘inventò’ le RFC: infatti esi pensavano di non avere alcuna autorità nel campo scientifico per definire degli standard o pubblicare risultati con autorevole certezza scientifica. Per questo pubblicarono i loro risultati sotto la forma "questo è quello che abbiamo fatto, diteci ciò che ne pensate" (please comment on this, and tell us what you think).. Erano le Request For Comment  o RFC, ancora oggi via maestra per conoscere tecnicamente standard e funzionamento di Internet. Esse vengono continuamente aggiornate, quelle nuove a volte fanno diventare obsolete quelle vecchie.

Ad ottobre segue la seconda installazione: viene montato un IMP allo Stanford Research Institute. L'esperimento è di fondamentale importanza, perchè testa il sistema sula distanza lungo una linea esterna, mentre a settembre era stato testato solo su una 'rete locale'.
La procedura preparata consiste nel dare il comando 'login' al sistema per metà da UCLA e metà da SRI; i programmatori hanno le cuffie per sentirsi per via telefonica. All'UCLA devono scrivere 'log' , allo Stanford 'in'.
All'UCLA viene battuta la lettera 'l'. Dallo SRI rispondono 'E' arrivata la l' (che quindi è la prima lettera che ha attraversato una rete internet!). Quindi viene battuta la 'o'; dallo SRI 'E' arrivata la o'. Quindi viene battuta la 'g'.
and the darned system CRASHED!

In una successiva sessione, tutto funziono' perfettamente.

Seguono le successive installazioni, a novembre all’University of California Campus at Santa Barbara, (UCSB), a dicembre nella University of Utah at Salt Lake City, che diventano i primi quattro nodi di quella rete che ai giorni nostri conta milioni di nodi.
 
Nel 1971 vengono definiti gli standard di trasmissione con l’NTP, un protocollo di trasmissione dati precursore del TCP; vengono aggiunte altre università ed il prestigioso MIT. La rete che si è formata viene chiamata ARPAnet in onore dello sponsor.

Siamo giunti nel 1972, anno della computer comunication conference all’Hilton Hotel. Qui Ray Tomlinson invia il primo messaggio ufficiale di posta elettronica sull’ARPAnet, viene riconosciuto il formidabile valore del sistema e fondato il INWG, InterNetWorking Group a capo del quale viene posto Vintorn Cerf, che si occuperà del futuro sviluppo dell’ARPAnet.

Gli anni 70

"era interessante lavorarci, ma non avremmo mai pensato che avrebbe cambiato il mondo"
John Postel
Nel 1972 c'è la dimostrazione vista nel prologo; Ray Tomlinson invia il primo messaggio di posta elettronica sulla rete ArpaNet.
Gli anni '70 vedono una forte espansione della rete ARPAnet, grazie alla facilità con la quale si aggiungono nuovi host o computer. E' necessario precisare che non siamo ancora nell'era del personal computer: si parla di macchine grandi, ingombranti, disponibili solo nei grandi centri di ricerca.
Nella rete vengono utilizzati i protocolli TCP e IP, dove il TCP si occupa della 'pacchettizzazione' e riassemblamento dei pacchetti mentre l'IP si occupa dell'instradamento: la stessa struttura logica che ancora oggi si usa.
Nel 1972 i siti connessi sono 24; i finanziamenti provengono sempre dal progetto ARPA, lo scopo essenziale risulta essere il distance computing, ovvero l'uso delle risorse delle Università da parte di utenti remoti.
Comincia a manifestarsi una frattura tra le intenzioni del committente e l'esecutore del progetto. Gli sviluppatori utilizzano la Rete per messaggi personali e collaborazioni; nascono liste di posta sulla fantascienza, sui vini, (sf_lovers, wine-tasters); l'obbiettivo militare non è direttamente contemplato; si convincono i militari che l'uso delle liste di discussione è fondamentale per testare l'affidabilità della rete.
Tecnicamente, si comincia a parlare di connessione tra pacchetti di reti diverse; questo rappresenta una evoluzione rispetto al sistema precedente fortemente rivolto verso tecnologie proprietarie non aperte verso altre.

Cerf: " ricordo nel marzo 1973 me e Bob (Kahn) discutere di come l’interconnessione tra diversi sistemi potesse funzionare, spianando la strada per lo sviluppo del TCP/IP"
 
 

 
Lei è conosciuto come il padre di Internet... 
                           "Tanti mi hanno etichettato in questo modo, ma non è del  tutto esatto sostenere che io sia il 'padre' di Internet. Avevo un compagno di lavoro di nome Bob Kahn ed insieme, lui ed io, abbiamo ideato Internet e scritto i protocolli di base nel lontano 1973, circa 24 anni fa. Dunque, questa etichetta, in realtà, appartiene ad entrambi e probabilmente ad  un migliaio di altre persone che hanno contribuito allo sviluppo di Internet". 
 
 
Nel 1974 Vintorn Cerf e Bob Kahn pubblicano ‘A protocol for Packet Network interconnection’ definendo in modo completo il TCP che permette l’interconnessione di computer appartenenti a sistemi diversi.

Bob Kahn, impiegato presso l'ARPA diventata DARPA ("defence"), lavora a reti di commutazione di pacchetto separatamente per quanto riguarda i computer, la telefonia e la radiofonia; Cerf narra che si rivolse a lui con un quesito del tipo "Vinton, io ho   un problema: abbiamo tipi diversi di reti a commutazione a  pacchetto, ma vogliamo collegarle insieme perché abbiamo bisogno di usarle per l'esercito, per impiegare questi strumenti di comunicazione sul campo, in veicoli mobili, sull'oceano, dove si può usare il satellite per comunicare da  una nave all'altra e da una nave alla costa; e noi vogliamo connetterli in un network continentale".

Si lavora in questa direzione, fino all'esperimento del "Triple Network System" del 1977, che defenitivamente sancirà la funzionalità delle reti a commutazione di pacchetto indipendentemente dai dati che i pacchetti portano; preannuncia la rivoluzione della 'digital collision' che avverrà negli anni '90.
Nella UCLA Leonard Kleinrock prova a 'stressare' il sistema in utte le condizioni possibili per generare un crash; scopre alcuni 'buchi' del sistema a cui dà nomi fantasiosi (Christmas lockup, Piggyback lockup)

The Triple Network System

La 101 e' la strada che attraversa San Francisco e dintorni; su di essa un camper simulava la situazione di un collegamento mobile, via radio, con una stazione fissa terrestre, utilizzando una rete packet switching. Da San Francisco il segnale veniva portato in due diverse località: alla BBN a Boston e in West Virginia.
 

Di qui il segnale veniva mandato su un satellite e poi in Norvegia; di qui ancora a Londra. In totale venivano percorse 94000 miglia ed il commento fu "we don't loose a bit", perchè tutto funzionò alla perfezione. L'interconnessione tra diversi sistemi diventò una realtà spianando la strada all'evoluzione del TCP/IP.
Nel 1979 Cerf fonda l’Internet Configuration Control Board presieduta da David Clark del MIT per pianificare l’evoluzione della suite TCP/IP, viene in seguito trasformato in IAB (Internet Architecture Board) dal successore di Cerf, Barry Leiner.
Tom Truscott e Steve Bellovin, studenti, utilizzando alcuni script per l'automatizzazione dello scambio messaggi con protocollo UUCP (Unix to Unix Copy) propongono un sistema di messaggistica che sarà alla base dei futuri gruppi di discussione; ma questa è una storia degli anni '80.
 
 

 

Gli  anni 80: funziona!

Gli gli anni 70 hanno rappresentato il periodo ‘eroico’ della scoperta del protocollo TCP/IP e del suo funzionamento sotto  ARPANet ; Il Triple Network Experiment del 1977 definitivamente sancisce il raggiungimento dell’obbiettivo posto dall’operation research  ARPA dopo la seconda guerra mondiale, ossia l’obbiettivo delle tre C: Controllo, Comando e Comunicazione.
A questo punto sembra esaurita la spinta data dai militari per lo sviluppo di tale rete; il protocollo TCP/IP viene ufficialmente adottato dalle organizzazioni militari per lo sviluppo dei sistemi di comunicazione.
Ma la semplicità e la funzionalità del protocollo  attirano l’attenzione di chi lavora su altri tipi di rete; presto si assiste alla migrazione di reti preesistenti dal protocollo nativo al protocollo TCP/IP; FIDOnet. Eunet, EARnet, BITnet ed altre reti decidono di utilizzare questo protocollo, adottando opportuni gateways in uscita tra la loro rete e ARPAnet.

Una nuova rete, per esempio Anet che si aggiunge ad ARPAnet significa un allargamento della rete globale in TCP/IP; a questo punto l’aggiunta di una terza rete, per esempio Bnet,  ad ARPAnet, equivale al collegamento tra Anet e Bnet .
Aggiungendo altre reti si incrementa il numero di nodi in TCP/IP; nel momento in cui le reti aggiunte sono preponderanti rispetto all’ARPAnet il nuovo insieme formato non può più chiamarsi ARPAnet ma gli deve essere dato un nome che rappresenti l’interconnessione tra diverse reti: internet, col significato globale di internetworking.
 

UUCP: Unix to Unix Copy

Uno degli avvenimenti precedenti (1976) avra’ una importanza basilare per lo sviluppo delle reti telematiche negli anni 80: l’invenzione del protocollo UUCP, che serve per trasferire files su computer Unix.
 

Tra la Duke University  e la Univerity of North Carolina alcuni studenti (Steve Bellovin per la versione A, Matt Glickman e Mark Horton per la versione B nel 1981)  perfezionano l’utilizzo del protocollo UUCP (Unix to Unix Copy) per automatizzare lo scambio di messaggi organizzati attorno ad uno o più argomenti di discussione: è il germe dal quale nasceranno i newsgroup. La rete che diffonde questi messaggi viene chiamata USEnet (Unix User Network) che quindi prevede una inplementazione del protocollo UUCP per spedire, ricevere e visualizzare messaggi.; in un primo tempo funziona in modo indipendente, ma poi viene utilizzato il protocollo NNTP che si appoggia su TCP/IP in modo da potersi connettere su ARPANet, sulla quale viene dirottato parte del traffico: questa azione sarà di fondamentale importanza per gli avvenimenti futuri, svincola l'utilizzo di computer unix.
Attorno all’NNTP si sviluppano reti (Usenet, Bitnet, Fidonet, Theorynet) che permettono lo scambio di messaggi tra gli utenti, organizzando gli argomenti attorno a gruppi di discussione. Queste reti nascono dapprima come separate dalla ‘grande’ Arpanet, e vengono trattate come le reti ‘dei poveretti’ per la loro relativamente piccola estensione come numero di macchine collegate.

Computer Science Network

Nel 1979 il progetto iniziale ARPA ha raggiunto una sessantina di nodi. E’ ancora preponderante il numero di istituzioni universitarie che non hanno un collegamento in TCP/IP. Allo stesso tempo i fondi stanziati non sono sufficienti per un allargamento dei punti connessi. La National Science Foundation organizza un meeting nell’università del Winsconsin con DARPA  ed i rappresentanti di altre realtà universitarie per stabilire la possibilità di far nascere un network di ricerca del dipartimento di computer science. Nell’anno stesso con fondi stanziati dalla NFS nascerà Csnet o Computer Science Network, di cui fanno parte BBN e UCAR con un duplice scopo: utilizzare le tecnologie sviluppate (modem, UUCP) per utilizzare le linee telefoniche come economico mezzo di trasporto e di fornire network services a coloro che non hanno accesso ad Arpanet: infatti risulta chiaro il vantaggio culturale e nella ricerca di chi possiede la rete rispetto a  chi non ce l’ha.
 

 

Il 1980 vede la crescita parallela di Csnet e ARPAnet; Vintorn Cerf propone l’istituzione di un gateway che consenta di unire l’una all’altra. Tale punto di contatto verrà chiamato VAN, Value Added Network, in quanto aggiunge valore ad entrambe le reti. Per fare questo collegamento si decide di utilizzare il protocollo TCP/IP comune nelle due reti fornito in modo completamente gratuito e di rendere totalmente trasparente il flusso di dati: queste due decisioni sono di fondamentale importanza: è grazie ad esse che potranno aggiungersi un numero teoricamente infinito di reti.
 

USEnet

Uno dei primi importanti sistemi di messaggistica distribuiti fu l’Unix User Network o Usenet, che implementava il protocollo UUCP per trasportare messaggi e notizie. Dopo un primo inizio con andamento altalenante a causa di alcune incongruenze tecniche dovute alle distanze culturali tra gli amministratori ed i gestori del sistema il sistema di messaggistica si diffonde e si evolve.

 Il sistema corrisponde ad una architettura client-server nella quale il client richiede le notizie presenti su un gruppo di discussione ed il server, eventualmente collegandosi con altre macchine, fornisce i messaggi richiesti.
Le discussioni ruotano intorno a qualche migliaio di gruppi di discussioni, organizzati in modo gerarchico dal generale al particolare; ogni gruppo ha un nome che ricorda il contenuto delle discussioni. Le ‘gerarchie’ principali, dalle quali discendono tutte le altre, sono mod e net, alle quali si aggiune poi fa. Mod riguarda tutte le discussioni a capo delle quali esiste un moderatore, ovvero una persona che legge i messaggi in arrivo e decide se pubblicarli o meno; Net contiene argomenti di discussione sulla rete; Fa è stata aggiunta per contenere discussioni presenti su base locale.
Usenet nel 1986 è amministrata in modo rigido da un gruppo di amministratori che decidono quali gruppi devono esistere e su quali computer devono risiedere.

L’organizzazione secondo le tre gerarchie mostra presto i suoi limiti e nel 1986/87 parte una leggendaria flame war sulla ricostruzione delle gerarchie dei gruppi di discussione, chiamata ‘The Great Renaming’.
Il ‘backbone’ o struttura originale di Usenet fu greata da Gene Spafford nel 1983; anche il renaming  viene condotto da Spafford ; contemporaneamente molto del traffico passa su ArpaNet sostiuendo l’UUCP con il NNTP, News Network Transfert Protocol.
La rottura degli equilibri che portò al renaming si ebbe quando gli amministratori di sistema rifiutarono di creare i gruppi sex  e drugs che pure avevano ottenuto il numero di voti necessari per permettere la creazione del gruppo. Pressochè immediatamente i partecipanti deviarono il loro traffico su altri computer nell’Arpanet (all’infuori dell’influenza amministrativa di Usenet) che permettessero la creazione di tali gruppi: vennero creati alt.sex e alt.drugs che tuttora sopravvivono; furono seguiti ‘per motivi estetici’ da alt.rock-n-roll, creato da Brian Kantor.
5 mesi dopo il gruppo amministrativo abdicò, proclamando Usenet the worlds foremost example of working cooperative ‘anarchy’ e it has remained so ever since (Woodbury, 1992).
 
 
From: reid@decwrl.dec.com (Brian Reid) 
            Message-Id: <8804040154.AA01236@woodpecker.dec.com 
            Date:  3 Apr 1988 1754-PST (Sunday) 
            To: backbone@purdue.edu, chiefdan@vax1.acs.udel.edu, 
                    mejac!hoptoad!gnu@decwrl.dec.com 
            Subject: Re: soc.sex final results 
            In-Reply-To: Gene Spafford <spaf@purdue.edu / Sun, 03 Apr  
        88 18:22:36 EST. 
                         <8804032322.AA15650@arthur.cs.purdue.edu 
  
            To end the suspense, I have just created alt.sex. 
            That meant that the alt network now carried alt.sex and  
            alt.drugs. It was therefore artistically necessary to create  
            alt.rock-n-roll, which I have also done. I have no idea what  
            sort of traffic it will carry. If the bizzarroids take it 
            over I will rmgroup it or moderate it; otherwise I will let  
            it be. 
  
    Brian Reid 
    T5 (5th thoracic) 

        "T5" is the name of a vertebra (the 5th thoracic vertebra). This  
        was my attempt to remind these people that I was an official  
        voting member of the backbone. 

        At the time I sent that message I didn't yet realize that alt  
        groups were immortal and couldn't be killed by anyone. In  
        retrospect, this is the joy of the alt network: you create a  
        group, and nobody can kill it. It can only die, when people stop  
        reading it. No artificial death, only natural death. 

        I don't wish to offer an opinion about how the net should be  
        run; that's like offering an opinion about how salamanders  
        should grow: nobody has any control over it, regardless of what  
        opinions they might have.

 

E’ notevole come la creazione di un network in grado di resistere ad un attacco nucleare e la relativa dispersione di connessioni e funzioni amministrative ha trasformato la rete in una entità anarchica e autoregolante; inoltre la natura dapprima chiusa di Arpanet ha portato alla creazioni di reti alternative come Usenet, Bitnet, Fidonet, etc.

....Usenet e la sua crescita sono stati un fattore determinante per l’emergere della rete come una cultura indipendente e autoderminata (Hardy, 1994).
 
 
 

Bitnet

Nel 1981 nasce alla City University of New York (CUNI) la rete Because It’s Time NETwork, ovvero BITnet. La rete, che effettua una prima connessione con Yale, è dedicata allo scambio di notizie tramite messaggi di posta elettronica; è una rete parallela ad ARPAnet con uso massiccio di macchine RISC IBM, risulterà parallela anche ad internet e raggiungerà il massimo sviluppo attorno al 1990. BITnet ha una struttura formale più rigida rispetto ad USEnet.
Infatti queste reti dedicate allo scambio di messaggi su determinati argomenti (BITnet conta più di 4000 aree di discussione) ospitano spesso messaggi ‘non ortodossi’ scritti a volte con linguaggio triviale o free speech, all’americana; mentre s USEnet si ‘lascia correre’ su BITnet gli amministratori di sistema bacchettano ed espellono chi si comporta in modo inadeguato. Inoltre BITnet non ammette flame war: queste sono le ‘guerre’ di discussione che possono avvenire quando un messaggio è volutamente provocatorio e genera una marea di lettere di protesta (es. entro nel gruppo di discussione sulla juve con un messaggio ‘forza toro’) spesso caratterizzate da un alto livello di ‘rumore’(contenuto emozionale) rispetto al ‘segnale’ (contenuto informativo); mentre su USEnet vengono ospitati tutti i messaggi di protesta, BITnet censura momentaneamente il gruppo di discussione per evitare la flame war.
Per questo BITnet raggiunge la diffusione anche in quegli stati (paesi arabi) in cui il resto delle reti non viene accolto per la paura di quello che una rete non controllata può introdurre.
 

FIDOnet

L’nvenzione della prima BBS (Bullettin Board System,, sistema di computer collegati via telefono, ovvero la telematica pre-internet) è collegata all’invenzione del protocollo Xmodem, una pietra miliare nella storia della tecnica dovuta a Ward Christianson nel 77/78 in quanto ha costituito il primo sistema di trasporto dati ampiamente distribuito, collegato all’inizio della diffusione dei personal computer negli USA (tardi anni ’70).
FIDOnet è una rete che a differenza delle precedenti può funzionare con personal computer (DOS 2.0) rendendo ‘sysop’ ovvero operatore di sistema il possessore del personal, che si trovava ad avere possibilità prima riservate solo ai centri universitari. Tuttoggi FIDOnet è vista come rete parallela ad Usenet anche se avvengono scambi di gruppi di discussione; conta decine di migliaia di nodi in tutto il mondo.
 

Requiem for the ArpaNet

Nel 1990 ARPAnet viene dismessa. Ormai le reti generate sono diventate molto più grandi della loro genitrice, e vivono di vita autonoma. Cerf compone un 'Requiem for the Arpanet':
 

...now pause with me a moment and shed some tears 
for auld lang syne, for love, for years 
of faithful service, duty done, I weep 
lay down thy packet, now, O friend, and sleep.
La rete ha raggiunto un milione di macchine connesse; è usata nella rivolta degli studenti in Cina per comunicare con il resto del mondo, nel Golpe alla Casa Bianca in Russia per dare notizie.

L'insieme di reti connesse viene chiamata Internet; per chiarimenti su come scrivere il termine, vedi il bell'articolo di Sergio Lepri su Telema.

Gli anni 90: L'esplosione del fenomeno Internet

Come visto, nel 1990 ArpaNet cessa di esistere. Quella che era un tempo l'unica rete packet switching, diventata poi la 'madre di tutte le reti', ora è diventata inutile: le reti-figlie sono diventate immensamente piu' grandi di ArpaNet e vivono di vita propria. Vengono fondati organismi per il controllo e lo sviluppo di quella che ora può chiamarsi Internet come la Electronic Ffrountier Foundation , dove possono trovarsi interessaniti notizie e guide in italiano.

Ci si deve però rendere conto di quella che poteva essere Interent allora; nel nostro giudizio possiamo essere fuorviati dalla rete che si vede oggi.
Allora infatti non esisteva alcunchè di grafico; l'interazione utente-rete avveniva solamente tramite l'interfaccia testo (per intenderci, come nei programmi DOS senza grafica). Le applicazioni utilizzate erano costituite dalla posta elettronica, dal file transfert e dalla lettura dei gruppi di discussione; l'utilizzo era soprattutto effettuato dal mondo accademico scientifico e della ricerca.
In particolare non era possibile quella che oggi chiamiamo navigazione. Il collegamento telematico consisteva al collegamento con una macchina server da parte di un client (poteva essere un server di posta, di file transfert, di gruppi di discussione) che veniva mantenuta per un certo tempo; dopodichè si staccava quella connessione per connettersi ad un secondo server per effettuare altre operazioni: l'utente sapeva in ogni momento a quale server era collegato.
Nei primi anni 90 due applicazioni sconvolgono il panorama tecnico: il GOPHER e l'ARCHIE.
Il GOPHER (c'è chi suggerisce un acronimo riferito a roditori americani) introduce il concetto di link  e di navigazione.
Con questo nuovo protocollo è infatti possibile trasferire dal server al client una serie di informazioni (oggi diremo una pagina che portano con sè puntatori verso altri server, cliccando sui quali è possibile fare in modo che automaticamente il client venga disconnesso da un server ed attaccato ad un altro.

Inciso tecnico: il termine cliccare implica l'uso del mouse, attrezzo visto con disprezzo dai 'duri e puri' dell'informatica scientifica di allora, che lo prendevano per la coda (il filo) e dicevano 'e io dovrei utilizzare questo giocattolo?'. Sappiamo inoltre che il mouse era stato inventato da Bob Metcalfe, uno dei 'padri fondatori' di Internet.
Invece di cliccare, con quei sistemi veniva selezionato il puntatore con le frecce e poi battuto l'invio.

Il GOPHER non è solo un'applicazione ma anche un protocollo, per il funzionamento è quindi necessario un gopher server ed un gopher client.
 

I browser che abbiamo oggi nei pc implicano anche questa funzione; tant'è che se provate a collegarvi a gopher.ucla.edu vedete la pagina del gopher dell'università della California; noterete che dacanti all'indirizzo del browser è riportato gopher: proprio ad indicare che si sta utilizzando un protocollo diverso dall'http.
Oggi il gopher è in disuso perchè soppiantato dall'http; non perde comunque la sua valenza negli ambienti scientifici e ovunque sia necessario trasmettere informazioni solo testuali.
Rimane incontestabile che sia stato lo strumento di una svolta epocale: seguendo i link l'operatore ricerca qualcosa seguendo il proprio filo logico, senza preoccuparsi del server con il quale è collegato, che può cambiare continuamente; è l'inizio della navigazione virtuale.
Con essa nasce anche il mal di mare (virtuale, per fortuna): ovvero non si sa da quale server si sono prese le informazioni, e dopo una certa quantità di link percorsi risulta difficile orientarsi per ritrovare un documento visto.

L'ARCHIE è collegato all'uso dell'FTP. l'FTP è il protocollo con il quale è possibile scaricare da siti con server FTP i file contenuti; si può accedere a siti anonimi che mettono a disposizione di tutti i files che anno oppure a server privati se si dispone del login e della password per entrare.
ARCHIE nasce per rispondere alla domanda: se so il nome del file che cerco come faccio a sapere il nome del server che lo contiene?
Anch'esso è un protocollo, ci sarà quindi un archie server ed un archie client; il server perlustra una lista di siti FTP e si fa dare l'elenco dei file contenuti; per questo collegandosi con un server archie possiamo sapere dove si trova il file che cerchiamo. Un sistema di scambio delle informazioni rende aggiornati i diversi server archie.

Anche questo sistema è oggi obsoleto: si può trovare il server FTP del file che si cerca da una pagina web come quella di FTPSEARCH norvegese.

L'importanza delle possibilita' introdotte dal gopher viene recepita da Tim Barners Lee e collaboratori, un gruppo di lavoro presso il CERN di Ginevra.
Ed e' qui, nel cuore dell'Europa, che viene posta la base di cio' che fara' letteralmente esplodere il fenomeno Internet.
Il concetto e' semplice: invece di mettere a disposizione solamente del testo con link, come fa il gopher, si introducono nelle pagine anche altri elementi come fotografie, disegni, suoni, filmati, e tutto cio' che e' rappresentabile in file; anche questi possono essere o rappresentare link, secondo il paradigma dell'ipertesto che gia' nel 1865 Theodor Nelson aveva predisposto.
Potremmo vedere questo momento come l'incontro di due concetti che da tempo aspettavano di unirsi: da un parte la storia dei data network, come abbiamo visto nelle parti precedenti; dall'altra la digital collision, ovvero la digitalizzazione delle informazioni, processo che, cominciato da una trentina d'anni con l'elettronica digitale, comporta la trasformabilita' in file di diversi tipi di informazioni.
L'unione ha generato il piu' grande sconvolgimento che la storia ricordi nella distribuzione delle informazioni, che come termine di paragone puo' solo avere l'invenzione della stampa o della radio.
Il 'modo' di trasferire le informazioni cosi' concepite deve essere un modello per il trasporto di ipertesti. Nel gergo telematico un modo o modello e' chiamato protocollo; ecco perche' l'invenzione del gruppo di Tim Barners Lee venne chiamato hyper text transfert protocol, http in breve, ed ecco perche' molti indirizzi internet cominciano con quella sigla.
Per descrivere le unita' fondamentali dell'ipertesto, ovvero le pagine, non viene inventato un nuovo sistema ma se ne adatta uno preesistente. l'SGML o standard general mark-up language infatti era uno standard (e lo e' tuttora) per la redazione di qualsiasi tipo di documento elettronico; estraendone solo la parte relativa agli ipertesti e' stato posto in essere l'HTML, hyper text mark-up language, ovvero linguaggio per ipertesti con marcatori.
Il gruppo di Ginevra, quindi, definisce un protocollo per un servizio su TCP/IP, ovvero un modo per trasferire ipertesti su reti internet, che necessita di un client e di un server.

Sviluppi alla NCSA

Il National Center for Supercomputing Applications, negli Stati Uniti, sviluppa un software client per leggere le pagine http Mosaic. tra gli sviluppatori di questa versione c'e' lo studente Mark Andresseen.
Questo software permette di visualizzare le pagine HTML e di 'navigare' tra i link presenti; diversi siti al mondo cosi' si trovano connessi da questi link virtuali, il mondo intero viene visto come una ragnatela di connessioni; e' di questi tempi la coniatura del termine web, ragnatela, e world wide web, ovvero ragnatela grande come il mondo. E' per questo che molti computer presenti come siti internet hanno un nome che comincia con www: per indicare che funzionano con il protocollo http; non e' comunque necessario adottare necessariamente un nome che cominci con www.

Mark Anresseen, tornato in Europa, ha una idea geniale: unire i protocolli.
Infatti nell'internet pre-www esistevano la posta, i gruppi di discussione e l'ftp, il gopher, tutte applicazioni che corrispondevano a programmi diversi per utilizzare diversi protocolli posti sul TCP/IP. Ora Mosaic si aggiungeva ai precedenti, aumentando il numero di programmi con cui era possibile ottenere dati dalla rete. L'idea fu di costruire un software in grado di gestire tutti i protocolli esistenti, creando un 'navigatore' in grado di assolvere a tutti i compiti necessari per ricevere informazioni dalla rete; fondo' la Netscape Corporation ed il software di navigazione Netscape, che quindi era in grado di visualizzare pagine HTML, inviare posta, trasferire file. A tale navigatore inoltre potevano essere aggiunti degli external viewer, ovvero sottoprogrammi in grado di eseguire funzioni che non poteva svolgereil programma principale.
La Netscape Corporation e' fondata con Jim Clark, fondatore a sua volta nell'82 di Silicon Graphics; la societa' ha il piu' veloce sviluppo che la storia della borsa americana ricordi.

Da allora la Netscape ha proposto il proprio software, Navigator, come browser (ovvero sfogliatore) di pagine Internet.

Piu' tardi entrera in Internet anche la Microsoft, proponendo il proprio prodotto (Internet Explorer) come browser. Dapprima non riesce a scalzare le posizioni di Netscape come diffusione, ma dopo con un apolitica aggressiva (regalando il browser) arriva a conquistare circa il 50% della diffusione dei navigatori; oggi (febbraio 97) anche la Netscape distribuisce gratuitamente il proprio software.

Per quanto riguarda le politiche dei costi si deve comunque ricordare che la Netscape ha sempre favorito il settore educational, cedendo gratuitamente molti dei propri software a istituzioni scolastiche.

 

La posta in gioco

Nel 1992 avviene negli Stati Uniti un fatto che avrà una importanza decisiva nello sviluppo di Internet: la candidatura alla Casa Bianca di Bill Clinton e del suo vice Al Gore. Uno dei capisaldi del loro programma elettorale è lo sviluppo delle reti telematiche; la rete deve entrare in ogni scuola, in ogni ufficio, in ogni casa;per questo si deve partire dal potenziamento del backbone principale degli stati uniti per dare la possibilità ai carrier locali di fornire servizi efficienti.
Nell'ottica americana, fin da subito lo stato non si vede come monopolista della fornitura di connettività ma come organizzatore e promotore dello sviluppo tecnologico.
Non si deve dimenticare che il 1990 è stato l'anno peggiore per l'economia americana dopo la crisi del 1929; la recessione è in atto ed il popolo è scontento.
Il paradigma secondo il quale si vogliono muovere Clinton & Gore è l'informazione è il motore dello sviluppo economico del paese. In parole povere, dando la connettività a tutti viene potenziata la capacità produttiva del paese.
Otto anni dopo Clinton si può rivolgere agli americani dicendo loro 'non siete mai stati meglio',  l'economia americana è la più forte del pianeta, l'America è leader nel settore delle tecnologie avanzate.
Sicuramente l'espansione telematica americana ha dato buoni frutti.

La NII, un'autostrada per le menti.

"Una cosa e' certa: la rivoluzione informatica
sta cambiando le nostre vite e noi dobbiamo prepararci
a far fronte alle sue promesse e al suo potenziale"
Al Gore, 1990
Il documento con il quale Clinton e Gore manifestrarono la loro posizione era "Technology: the engine of the economic growth" pubblicato alla fine del 1992, in piena crisi economica, pone la circolazione delle informazioni come base per la crescita economica e getta le basi perche' tale tecnologia sia autonoma.
Al Gore si merita gli appellativi di Zar della Tecnologia, Senatore di Scienze, e fonda una struttura, la National Information Infrastructure che dovra', entro il 2015, collegare ogni scuola, casa, universita', biblioteca e posto di lavoro, con l'obbiettivo di una comunicazione multimediale bidirezionale.
Per il governo la NII non viene vista come voce di spesa; lo sviluppo viene lasciato totalmente in mano ai privati, il governo presiede all'organizzazione nazionale e internazionale, all'antitrust.
Con una visione per lo meno ardita, dalla NII si vuole passare alla GII, cioe' una struttura di interconnessione mondiale alle reti;: il progetto viene presentato al vertice dei G7 di Napoli, ma in Itali agli si presta poca attenzione a causa delle vicende politiche altisonanti durante il vertice.

una nuova colonia: l'Europa.

Negli anni in cui gli USA sviluppano le NII anche in Europa si parla di velocizzazione delle informazioni: ma con ottica diversa. Si pensa soprattutto ad interconnettere le pubbliche amministrazioni in reti locali, si discute forse esageratamente di tutti gli aspetti tecnici, ma non si conclude attorno a nessun progeto specifico. non si parla di connessioni ad utenti privati, se non in termini futuribili; qualche americano ironicamente commenta che si passano tre anni a regolamentare un settore che fra tre anni sara' sicuramente superato.
Nell'Europa il ritardo tecnologico accumulato e' forte, viene vista con timore l'introduzione di nuove tecnologie estere, negli stati membri dell'unione sono presenti forti enti pubblici di telecomunicazione che si oppongono all'apertura; la Francia manifesta forti perplessita' col timore di perdere posizioni di predominio; dal punto opposto l’Inghilterra ha gia' proceduto alla liberalizzazione delle telecomunicazione dall'84 con la lady di ferro, le compagnie private di telecomunicazione sono pronte ad accogliere le novita' d'oltreoceano.
Vedendo gli sviluppi statunitensi e volendo programmare lo sviluppo europeo viene nel 1994 indetta la conferenza dall'ambizioso titolo European Nervous System; il libro bianco che ne raccoglie i  lavori si apre con la frase

"una sola ragione, in una sola parola: occupazione."

Sottotitolo della conferenza e' "Crescita, competitività e occupazione: le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo"
E' chiaro come venga recepita la concezione americana di crescita economica grazie al flusso di informazioni.
I punti essenziali stabiliti da tale conferenza possono essere cosi' sintetizzati:

Pur basandosi sul modello Clinton Gore si nota una diversità' : l'informazione e' il motore dello sviluppo sociale, laddove negli stati uniti si intende sviluppo economico. La differenza e' fondamentale.
Secondo questa accezione infatti l'informazione e' un diritto  che a tutti i cittadini europei deve essere fornito a pari condizioni.
Vengono prospettati futuribi scenari di evoluzioni verso il telelavoro, dei nuovi modi di comunicare, vengono questa volte coinvolte le strutture private ed i singoli cittadini; si riconosce che e' in atto una trasformazione epocale (Carlo DeBenedetti: "discontinuità storica"); si sostiene che dovranno essere aiutati in questa direzione i paesi in via di sviluppo.
Non vengono prese misure specifiche, che vengono demandate ad una commissione di studio. Significativo e' il fatto che tale commissione sia presieduta da un ministro dell'industria, quello tedesco: Martin Bangemann.

La commissione Bangemann

La commissione fotografa lo stato delle cose europeo, fa piazza pulita dello statalismo lasciando ai privati lo sviluppo delle reti:

La commissione delle Comunita' Europee recepisce il doocumento (...la sfida viene raccolta..) riconoscendo che in Europa la societa' dell'informazione e' in via di realizzazione ma non viene pienamente recepito il senso della commissione Bangemann: si passa nuovamente dal sociale all'economia, dall'uomo al soldo, facendo un salto che impoverisce di contenuti umani la rivoluzione informatica ma che forse la rende realizzabile in tempi piu' brevi.

Il G7 di Bruxelles

... credo che questa conferenza
abbia il potenziale per essere ricordata nella storia
come quella che ha segnato un reale cambiamento
nel futuro di tutte le nostre societa'
Jacques Santer, presidente della Commissione Europea
Recependo i risultati dei precedenti lavori, il vertice dei G7 nella premessa pone la societa' dell'informazione come possibilita' di arricchimento dell'uomo; rispetto alla visione americana viene allargato il concetto di Information Superhighways tra paesi industrializzati a favore dui un allargamento verso paesi meno sviluppati in modo che anche questi possano godere di una crescita economica e sociale.

In questi tempi si registra una difficoltà da parte di Telecom Italia )e degli altri monopolisti europei= ad accettare il primo gennaio 98 come data limite per le liberalizzazioni; sostengono che per essere pronti alla concorrenza ci vuole tempo per progetti, ammodernamento delle reti, etc... considerando che i potenziali concorrenti sono IBM, Bell Atlantic, AT&T e simili grandi società e chiaro che esiste un rischio di colonizzazione tecnologica dell'Europa da parte dell'America.