La preistoria:
gli anni 45-70
ARPA in
1960s becam the patron of computer research, a Medici to the mathematical Michelangelos The Ancient History of the Internet |
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West Virginia | White Soulphur Springs |
Il piano, detto della Nuclear Survivability, viene redatto consultando il RAND per quanto riguarda il collegamento e la comunicazione verso l’esterno, o ".. almeno della parte rimanente della Nazione". Viene immediatamente scartata la possibilità di utilizzare una rete telefonica, in quanto eccessivamente vulnerabile agli attacchi esterni; infatti tale rete richiede centri di commutazione che possono essere oggetto di distruzione.
Il RAND, allora presieduto da Paul
Baran, immagina una soluzione ideale, senza preoccuparsi inizialmente della
fattibilità tecnica, nel quale ... there would be no obvious central
command and control point, but all the surviving points would be able to reestabilish
contact in the event of an attack at any point throught a "redoundance of connectivity".
Questo concetto, idea-chiave di partenza, sarà la base dello sviluppo
di Internet negli anni successivi.
L’idea di Baran, una rete di comunicazioni
vocali che potesse sopravvivere ad una guerra nucleare, non vedà
mai la luce, ma saràil concetto di partenza di Internet, poi sviluppato
dal gruppo di Kahn e Cerf; per questo esistono molte incomprensioni sul ruolo
della parte militare nello sviluppo di Internet.
Tra tutti gli OR, infatti, ARPA sembrava il più adatto a portare avanti questo tipo di ricerca. Va detto che questi OR erano costituiti da consorzi di enti di ricerca, soprattutto università, che venivano sovvenzionati dal pentagono per portare avanti le ricerche. Siamo nel 1960, periodo in cui viene eletto presidente J.F. Kennedy; questi progetti finalizzati di ricerca diventano il pane con il quale la ricerca scientifica può vivere, ...
Spesso l’ambiente scientifico si
trovava in contrasto con quelli che potevano essere gli obbiettivi militari.
Siamo giunti al periodo del Vietnam, l’opinione pubblica è contraria
a quanto i militari stanno facendo, soprattutto negli ambienti scientifici.
Il 95% dei coinvolti nella ricerca era contrario alla guerra del Vietnam.
Vintorn Cerf: "Vorrei però fare delle precisazioni sulle motivazioni che hanno dato vita ad Internet: quando fu ideata la prima rete, Arpanet, l'interesse nacque da una necessità di condivisione delle risorse: si volevano collegare i computer di circa trenta università in tutto il paese dove si studiava informatica e che ricevevano fondi dall'Arpa. Ciò non aveva niente a che fare con le bombe atomiche, come si suole fantasticare" |
La realizzazione tecnica fu resa possibile dall’idea del Packet Switching, alla quale stava lavorando lo stesso Paul Baran e parallelamente, senza alcun legame, Donald Davies dei laboratori dell’Inghilterra (National Physics Laboratories), coniando forse per primo il termine packet.
Alla commutazione di pacchetto lavorava
inoltre, al MIT, Leonard Kleinrock.
Sotto la guida di Kleinrock la UCLA diventa il primo nodo della rete ArpaNet,
organizzando il meeting di 40 persone che porterà all'implementazione
del primo interface message processor.
Canali diversi e paralleli hanno quindi alimentato la nascita di Internet: l'idea di Baran, le ricerche di Davies, i lavori di Cerf e Kahn, di Leonard Kleinrock: tutte persone che non si incontrarono mai prima della creazione dell'ARPAnet, la rete dell'OR ARPA.
L’ambiente universitario, pur entusiasta
per il tipo di ricerca, vuole sentirsi estraneo agli interessi militari ("I
like to believe that the purpose of the military is to support ARPA and the
purpose of ARPA is to support research").
Il
progetto su Arpanet iniziò nell'ambito delle ricerche della 'Agenzia
per i Progetti di Ricerca Avanzata sulla Difesa', organo facente parte
del Dipartimento militare di Difesa americano. Il loro interesse era quello
di trovare un altro modo di comunicare nel corso di una battaglia usando
i computer. Così iniziarono con Arpanet, come fu chiamata, che
usava le linee telefoniche per collegare i computer tra di loro; questo
accadeva intorno al 1969.
Vintorn Cerf, 1997
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Dopo che la ricerca ha dato i primi frutti per quanto riguarda la fattibilità del progetto, viene indetta una gara d’appalto per tentarne la realizzazione pratica di una rete in packet switching (1969). Con poca lungimiranza AT&T e IBM non partecipano neppure alla gara d’appalto, che viene vinta dalla Bolt Beranek e Newman (BBN), ancora oggi attiva in questo campo.
Per collegare due computer con un packet switching network la BBN realizza un interface Message Processor (IMP) basato su un Honeywell DDP 516; aveva il compito di ‘pacchettizzare’ i dati da mandare sulla linea di trasmissione, o di ricostruire dati che venivano trasmessi in pacchetti.
Nel Labour day del 1969, il primo
lunedì di settembre, a quanto sembra lavorandoci fino alla sera precedente,
viene installato il primo IMP all’University of California Campus at Los angeles
(UCLA).
Per la prima volta si collega un computer ad una macchina che permette di trasportare
dati verso un'altro computer.
Una volta costruito, funzionò al primo colpo: when they turned it
on, it just start running.
Il martedì successivo iniziano le danze: tutti vogliono vedere 'il mostro'
funzionare. Sono presenti:Kleinrock con il suo team; la BBN; Honeywell; Scientific
Data System (l'host dell'UCLA era SDS); AT&T
long lines, come carrier; GTE, carrier locale; ARPA; l'amministrazione del dipartimento
di computer science della UCLA; un folto gruppo di tesisti. Le aspettative
erano molti; e molti pensavano che l'esperimento fallisse.
Non fallì.
THUS WAS BORN THE ARPANET, AND THE COMMUNITY WHICH HAS NOW BECOME THE INTERNET! |
Ad ottobre segue la seconda installazione:
viene montato un IMP allo Stanford Research Institute. L'esperimento è
di fondamentale importanza, perchè testa il sistema sula distanza lungo
una linea esterna, mentre a settembre era stato testato solo su una 'rete locale'.
La procedura preparata consiste nel dare il comando 'login' al sistema per metà
da UCLA e metà da SRI; i programmatori hanno le cuffie per sentirsi per
via telefonica. All'UCLA devono scrivere 'log' , allo Stanford 'in'.
All'UCLA viene battuta la lettera 'l'. Dallo SRI rispondono 'E' arrivata la
l' (che quindi è la prima lettera che ha attraversato una rete
internet!). Quindi viene battuta la 'o'; dallo SRI 'E' arrivata la o'. Quindi
viene battuta la 'g'.
and the darned system CRASHED!
In una successiva sessione, tutto funziono' perfettamente.
Seguono le successive installazioni, a novembre all’University of California Campus at Santa Barbara, (UCSB), a dicembre nella University of Utah at Salt Lake City, che diventano i primi quattro nodi di quella rete che ai giorni nostri conta milioni di nodi.
Nel 1971 vengono definiti gli standard di trasmissione con l’NTP, un protocollo di trasmissione dati precursore del TCP; vengono aggiunte altre università ed il prestigioso MIT. La rete che si è formata viene chiamata ARPAnet in onore dello sponsor.
Siamo giunti nel 1972, anno della computer comunication conference all’Hilton Hotel. Qui Ray Tomlinson invia il primo messaggio ufficiale di posta elettronica sull’ARPAnet, viene riconosciuto il formidabile valore del sistema e fondato il INWG, InterNetWorking Group a capo del quale viene posto Vintorn Cerf, che si occuperà del futuro sviluppo dell’ARPAnet.
Lei (Vintorn
Cerf) è conosciuto come il padre di Internet...
"Tanti mi hanno etichettato in questo modo, ma non è del tutto esatto sostenere che io sia il 'padre' di Internet. Avevo un compagno di lavoro di nome Bob Kahn ed insieme, lui ed io, abbiamo ideato Internet e scritto i protocolli di base nel lontano 1973, circa 24 anni fa. Dunque, questa etichetta, in realtà, appartiene ad entrambi e probabilmente ad un migliaio di altre persone che hanno contribuito allo sviluppo di Internet". |
Nel 1974 Vintorn Cerf e Bob Kahn pubblicano ‘A protocol for Packet Network interconnection’ definendo in modo completo il TCP che permette l’interconnessione di computer appartenenti a sistemi diversi.
Bob Kahn, impiegato presso l'ARPA diventata DARPA ("defence"), lavora a reti di commutazione di pacchetto separatamente per quanto riguarda i computer, la telefonia e la radiofonia; Cerf narra che si rivolse a lui con un quesito del tipo "Vinton, io ho un problema: abbiamo tipi diversi di reti a commutazione a pacchetto, ma vogliamo collegarle insieme perché abbiamo bisogno di usarle per l'esercito, per impiegare questi strumenti di comunicazione sul campo, in veicoli mobili, sull'oceano, dove si può usare il satellite per comunicare da una nave all'altra e da una nave alla costa; e noi vogliamo connetterli in un network continentale".
Si lavora in questa direzione, fino
all'esperimento del "Triple Network System" del 1977, che defenitivamente sancirà
la funzionalità delle reti a commutazione di pacchetto indipendentemente
dai dati che i pacchetti portano; preannuncia la rivoluzione della 'digital
collision' che avverrà negli anni '90.
Nella UCLA Leonard Kleinrock prova a 'stressare' il sistema in utte le condizioni
possibili per generare un crash; scopre alcuni 'buchi' del sistema a cui dà
nomi fantasiosi (Christmas
lockup, Piggyback lockup)
La 101 e' la strada che attraversa San Francisco e dintorni; su di essa un camper simulava la situazione di un collegamento mobile, via radio, con una stazione fissa terrestre, utilizzando una rete packet switching. Da San Francisco il segnale veniva portato in due diverse località: alla BBN a Boston e in West Virginia.
Gli gli anni 70 hanno rappresentato
il periodo ‘eroico’ della scoperta del protocollo TCP/IP e del suo funzionamento
sotto ARPANet ; Il Triple Network Experiment del 1977 definitivamente
sancisce il raggiungimento dell’obbiettivo posto dall’operation research
ARPA dopo la seconda guerra mondiale, ossia l’obbiettivo delle tre C: Controllo,
Comando e Comunicazione.
A questo punto sembra esaurita la spinta data dai militari per lo sviluppo di
tale rete; il protocollo TCP/IP viene ufficialmente adottato dalle organizzazioni
militari per lo sviluppo dei sistemi di comunicazione.
Ma la semplicità e la funzionalità del protocollo attirano
l’attenzione di chi lavora su altri tipi di rete; presto si assiste alla migrazione
di reti preesistenti dal protocollo nativo al protocollo TCP/IP; FIDOnet. Eunet,
EARnet, BITnet ed altre reti decidono di utilizzare questo protocollo, adottando
opportuni gateways in uscita tra la loro rete e ARPAnet.
Una nuova rete, per esempio Anet
che si aggiunge ad ARPAnet significa un allargamento della rete globale in TCP/IP;
a questo punto l’aggiunta di una terza rete, per esempio Bnet, ad ARPAnet,
equivale al collegamento tra Anet e Bnet .
Aggiungendo altre reti si incrementa il numero di nodi in TCP/IP; nel momento
in cui le reti aggiunte sono preponderanti rispetto all’ARPAnet il nuovo insieme
formato non può più chiamarsi ARPAnet ma gli deve essere dato
un nome che rappresenti l’interconnessione tra diverse reti: internet, col significato
globale di internetworking.
Uno degli avvenimenti precedenti
(1976) avra’ una importanza basilare per lo sviluppo delle reti telematiche
negli anni 80: l’invenzione del protocollo UUCP, che serve per trasferire files
su computer Unix.
Tra la Duke University e la
Univerity of North Carolina alcuni studenti (Steve Bellovin per la versione
A, Matt Glickman e Mark Horton per la versione B nel 1981) perfezionano
l’utilizzo del protocollo UUCP (Unix to Unix Copy) per automatizzare lo scambio
di messaggi organizzati attorno ad uno o più argomenti di discussione:
è il germe dal quale nasceranno i newsgroup. La rete che diffonde questi
messaggi viene chiamata USEnet (Unix User Network) che quindi prevede una inplementazione
del protocollo UUCP per spedire, ricevere e visualizzare messaggi.; in un primo
tempo funziona in modo indipendente, ma poi viene utilizzato il protocollo NNTP
che si appoggia su TCP/IP in modo da potersi connettere su ARPANet, sulla quale
viene dirottato parte del traffico: questa azione sarà di fondamentale
importanza per gli avvenimenti futuri, svincola l'utilizzo di computer unix.
Attorno all’NNTP si sviluppano reti (Usenet, Bitnet, Fidonet, Theorynet) che
permettono lo scambio di messaggi tra gli utenti, organizzando gli argomenti
attorno a gruppi di discussione. Queste reti nascono dapprima come separate
dalla ‘grande’ Arpanet, e vengono trattate come le reti ‘dei poveretti’ per
la loro re
L’nvenzione della prima BBS (Bullettin
Board System,, sistema di computer collegati via telefono, ovvero la telematica
pre-internet) è collegata all’invenzione del protocollo Xmodem, una pietra
miliare nella storia della tecnica dovuta a Ward Christianson nel 77/78 in quanto
ha costituito il primo sistema di trasporto dati ampiamente distribuito, collegato
all’inizio della diffusione dei personal computer negli USA (tardi anni ’70).
FIDOnet
è una rete che a differenza delle precedenti può funzionare con
personal computer (DOS 2.0) rendendo ‘sysop’ ovvero operatore di sistema il
possessore del personal, che si trovava ad avere possibilità prima riservate
solo ai centri universitari. Tuttoggi FIDOnet è vista come rete parallela
ad Usenet anche se avvengono scambi di gruppi di discussione; conta decine di
migliaia di nodi in tutto il mondo.
Nel 1990 ARPAnet viene dismessa.
Ormai le reti generate sono diventate molto più grandi della loro genitrice,
e vivono di vita autonoma. Cerf compone un 'Requiem for the Arpanet':
...now
pause with me a moment and shed some tears for auld lang syne, for love, for years of faithful service, duty done, I weep lay down thy packet, now, O friend, and sleep. |
L'insieme di reti connesse viene chiamata Internet; per chiarimenti su come scrivere il termine, vedi il bell'articolo di Sergio Lepri su Telema.
Gli anni 90: L'esplosione del fenomeno Internet
Come visto, nel 1990 ArpaNet cessa di esistere. Quella che era un tempo l'unica rete packet switching, diventata poi la 'madre di tutte le reti', ora è diventata inutile: le reti-figlie sono diventate immensamente piu' grandi di ArpaNet e vivono di vita propria. Vengono fondati organismi per il controllo e lo sviluppo di quella che ora può chiamarsi Internet come la Electronic Frountier Foundation , dove possono trovarsi interessaniti notizie e guide in italiano.
Ci si deve però rendere conto
di quella che poteva essere Interent allora; nel nostro giudizio possiamo essere
fuorviati dalla rete che si vede oggi.
Allora infatti non esisteva alcunchè di grafico; l'interazione utente-rete
avveniva solamente tramite l'interfaccia testo (per intenderci, come nei programmi
DOS senza grafica). Le applicazioni utilizzate erano costituite dalla posta
elettronica, dal file transfert e dalla lettura dei gruppi di discussione; l'utilizzo
era soprattutto effettuato dal mondo accademico scientifico e della ricerca.
In particolare non era possibile quella che oggi chiamiamo navigazione.
Il collegamento telematico consisteva al collegamento con una macchina server
da parte di un client (poteva essere un server di posta, di file transfert,
di gruppi di discussione) che veniva mantenuta per un certo tempo; dopodichè
si staccava quella connessione per connettersi ad un secondo server per effettuare
altre operazioni: l'utente sapeva in ogni momento a quale server era collegato.
Nei primi anni 90 due applicazioni sconvolgono il panorama tecnico: il GOPHER
e l'ARCHIE.
Il GOPHER (c'è chi suggerisce un acronimo riferito a roditori americani)
introduce il concetto di link e di navigazione.
Con questo nuovo protocollo è infatti possibile trasferire dal server
al client una serie di informazioni (oggi diremo una pagina che portano
con sè puntatori verso altri server, cliccando sui quali è
possibile fare in modo che automaticamente il client venga disconnesso da un
server ed attaccato ad un altro.
Inciso tecnico: il termine cliccare
implica l'uso del mouse, attrezzo visto con disprezzo dai 'duri e puri'
dell'informatica scientifica di allora, che lo prendevano per la coda (il filo)
e dicevano 'e io dovrei utilizzare questo giocattolo?'. Sappiamo inoltre che
il mouse era stato inventato da Bob Metcalfe, uno dei 'padri fondatori' di Internet.
Invece di cliccare, con quei sistemi veniva selezionato il puntatore con le
frecce e poi battuto l'invio.
Il GOPHER non è solo un'applicazione
ma anche un protocollo, per il funzionamento è quindi necessario
un gopher server ed un gopher client.
I browser che abbiamo oggi nei pc
implicano anche questa funzione; tant'è che se provate a collegarvi a
gopher.ucla.edu
vedete la pagina del gopher dell'università della California; noterete
che dacanti all'indirizzo del browser è riportato gopher: proprio
ad indicare che si sta utilizzando un protocollo diverso dall'http.
Oggi il gopher è in disuso perchè soppiantato dall'http; non perde
comunque la sua valenza negli ambienti scientifici e ovunque sia necessario
trasmettere informazioni solo testuali.
Rimane incontestabile che sia stato lo strumento di una svolta epocale: seguendo
i link l'operatore ricerca qualcosa seguendo il proprio filo logico,
senza preoccuparsi del server con il quale è collegato, che può
cambiare continuamente; è l'inizio della navigazione virtuale.
Con essa nasce anche il mal di mare (virtuale, per fortuna): ovvero non
si sa da quale server si sono prese le informazioni, e dopo una certa quantità
di link percorsi risulta difficile orientarsi per ritrovare un documento visto.
L'ARCHIE è collegato all'uso
dell'FTP. l'FTP è il protocollo con il quale è possibile scaricare
da siti con server FTP i file contenuti; si può accedere a siti anonimi
che mettono a disposizione di tutti i files che anno oppure a server privati
se si dispone del login e della password per entrare.
ARCHIE nasce per rispondere alla domanda: se so il nome del file che cerco come
faccio a sapere il nome del server che lo contiene?
Anch'esso è un protocollo, ci sarà quindi un archie server ed
un archie client; il server perlustra una lista di siti FTP e si fa dare l'elenco
dei file contenuti; per questo collegandosi con un server archie possiamo sapere
dove si trova il file che cerchiamo. Un sistema di scambio delle informazioni
rende aggiornati i diversi server archie.
Anche questo sistema è oggi obsoleto: si può trovare il server FTP del file che si cerca da una pagina web come quella di FTPSEARCH norvegese.
L'importanza delle possibilita' introdotte
dal gopher viene recepita da Tim Barners Lee e collaboratori, un gruppo di lavoro
presso il CERN di Ginevra.
Ed e' qui, nel cuore dell'Europa, che viene posta la base di cio' che fara'
letteralmente esplodere il fenomeno Internet.
Il concetto e' semplice: invece di mettere a disposizione solamente del testo
con link, come fa il gopher, si introducono nelle pagine anche altri elementi
come fotografie, disegni, suoni, filmati, e tutto cio' che e' rappresentabile
in file; anche questi possono essere o rappresentare link, secondo il paradigma
dell'ipertesto che gia' nel 1865 Theodor Nelson aveva predisposto.
Potremmo vedere questo momento come l'incontro di due concetti che da tempo
aspettavano di unirsi: da un parte la storia dei data network, come abbiamo
visto nelle parti precedenti; dall'altra la digital collision, ovvero
la digitalizzazione delle informazioni, processo che, cominciato da una trentina
d'anni con l'elettronica digitale, comporta la trasformabilita' in file di diversi
tipi di informazioni.
L'unione ha generato il piu' grande sconvolgimento che la storia ricordi nella
distribuzione delle informazioni, che come termine di paragone puo' solo avere
l'invenzione della stampa o della radio.
Il 'modo' di trasferire le informazioni cosi' concepite deve essere un modello
per il trasporto di ipertesti. Nel gergo telematico un modo o modello e' chiamato
protocollo; ecco perche' l'invenzione del gruppo di Tim Barners Lee venne chiamato
hyper text transfert protocol, http in breve, ed ecco perche' molti indirizzi
internet cominciano con quella sigla.
Per descrivere le unita' fondamentali dell'ipertesto, ovvero le pagine, non
viene inventato un nuovo sistema ma se ne adatta uno preesistente. l'SGML o
standard general mark-up language infatti era uno standard (e lo e' tuttora)
per la redazione di qualsiasi tipo di documento elettronico; estraendone solo
la parte relativa agli ipertesti e' stato posto in essere l'HTML, hyper text
mark-up language, ovvero linguaggio per ipertesti con marcatori.
Il gruppo di Ginevra, quindi, definisce un protocollo per un servizio su
TCP/IP, ovvero un modo per trasferire ipertesti su reti internet, che necessita
di un client e di un server.
Il National Center for Supercomputing
Applications, negli Stati Uniti, sviluppa un software client per leggere le
pagine http Mosaic. tra gli sviluppatori di questa versione c'e' lo studente
Mark Andresseen.
Questo software permette di visualizzare le pagine HTML e di 'navigare' tra
i link presenti; diversi siti al mondo cosi' si trovano connessi da questi link
virtuali, il mondo intero viene visto come una ragnatela di connessioni; e'
di questi tempi la coniatura del termine web, ragnatela, e world wide
web, ovvero ragnatela grande come il mondo. E' per questo che molti computer
presenti come siti internet hanno un nome che comincia con www: per indicare
che funzionano con il protocollo http; non e' comunque necessario adottare necessariamente
un nome che cominci con www.
Mark Anresseen, tornato in Europa,
ha una idea geniale: unire i protocolli.
Infatti nell'internet pre-www esistevano la posta, i gruppi di discussione e
l'ftp, il gopher, tutte applicazioni che corrispondevano a programmi diversi
per utilizzare diversi protocolli posti sul TCP/IP. Ora Mosaic si aggiungeva
ai precedenti, aumentando il numero di programmi con cui era possibile ottenere
dati dalla rete. L'idea fu di costruire un software in grado di gestire tutti
i protocolli esistenti, creando un 'navigatore' in grado di assolvere a tutti
i compiti necessari per ricevere informazioni dalla rete; fondo' la Netscape
Corporation ed il software di navigazione Netscape, che quindi era in grado
di visualizzare pagine HTML, inviare posta, trasferire file. A tale navigatore
inoltre potevano essere aggiunti degli external viewer, ovvero sottoprogrammi
in grado di eseguire funzioni che non poteva svolgereil programma principale.
La Netscape Corporation e' fondata con Jim Clark, fondatore a sua volta nell'82
di Silicon Graphics; la societa' ha il piu' veloce sviluppo che la storia della
borsa americana ricordi.
Da allora la Netscape ha proposto il proprio software, Navigator, come browser (ovvero sfogliatore) di pagine Internet.
Piu' tardi entrera in Internet anche la Microsoft, proponendo il proprio prodotto (Internet Explorer) come browser. Dapprima non riesce a scalzare le posizioni di Netscape come diffusione, ma dopo con una politica aggressiva (regalando il browser con Windows) arriva a conquistare circa il 50% della diffusione dei navigatori; dal 1997 anche la Netscape distribuisce gratuitamente il proprio software.
Per quanto riguarda le politiche dei costi si deve comunque ricordare che la Netscape ha sempre favorito il settore educational, cedendo gratuitamente molti dei propri software a istituzioni scolastiche.