anima santa
Anima santa, anima mia,
è che a volte la strada è chiara, e vedi bene dove gira e dove svolta, e dove devi andare, e lo sai, che è lì che hai voluto e che vorrai andare.
Lo sai da sempre che è così, l'hai scelto, è chiaro, sei forte, è il tuo orgoglio, o la tua difesa, ma quella curva lì, ti appartiene: devi girare.
Ma.
Ma in questa luce tarda di stagione e giovane di mattino respiri la frescura che sposta gli occhi a cercare il nuovo; perchè non ti basta essere nel giusto; vuoi essere anche viva.
Ed è forse per questo che là, dietro la curva, dall'altra parte, una forma nuova mille volte nota, mille volte ignorata, oggi reclama lo sguardo.
Oggi, perchè le cose s'innamorano del caso e si stufano delle cause.
E, si sa, le cose preferiscono innamorarsi piuttosto che stufarsi, ed è per questo che lui, quel profilo d'albero in fondo, seduce i tuoi occhi.
Lontano dalla tua strada, dalla tua curva, dal tuo progetto di futuro, si staglia nell'indefinito scuro azzurro di bosco immoto; che già un simile profluvio d'ossimori ti fa drizzar l'orecchie, anima mia, perchè gli anni ti hanno insegnato che il confluire di confusioni è magnete d'eventi, attira il tempo in zone precise, lo coagula intorno ad un pensiero che dura un attimo e vale una vita.
Registri calma il respiro che un poco aumenta; lo guardi con l'attenzione dell'osservatore esterno, ti studi l'ansimare appena accennato, accetti il testimone d'uno stato un poco alterato.
Anima dolce, anima mia,
non n'eri abituata; non più.
Non t'apparteneva più questo ritmico muoversi del petto, questa piccola innocente sudorazione, questo pulsare leggero alle tempie; perchè sei soffio e pensiero, e non pensavi d'aver più corpo.
Ora lo senti; come chi non ha più gli arti ne sente il prurito, tu senti le brezze sul corpo che non possiedi.
Gioia calma e liquida.
Ora, mentre cammini sulla tua strada, mentre t'appresti a curvare, già lo sai: quando gli sarai vicino, gli donerai i tuoi occhi.
Ti perderai in lui.
Anima mia, anima santa,
vivrai.