Con te sia la mia danza
Ancora le croste del tempo crogiolano in dolci dolori
la pelle vecchia di secoli, giovane di sguardi,
in questi muri che filtrano lievi la gioia dei cieli.
M'han visto giovane battere venti furiosi
con l'amore della nera terra, mia kimia,
riempire il vaso di mercurio,
fino a perdere i sensi, e ripartir senz'ali.
Mille e mille volte, e mille ancora,
fino a piegare il guardo a tanta gioia;
incrociare i versi, fecondar le terre,
saggiare i frutti, librarsi ebbri.
Ancora le croste del tempo crogiolano in dolci dolori
i sensi pieni di spezie nuove,
nello guardo i frutti sono chiari.
Tu, terra mia, m'hai liberato;
con te sia la mia danza.
(adattamento personale da "Geber (?) Theatrum Chemicum, præcipuos selectorum auctorum tractatus de Chemiæ et Lapidis Philosophici Antiquitate, veritate, jure præstantia, et operationibus continens in gratiam veræ Chemiæ et Medicinæ Chemicæ Studiosorum (ut qui uberrimam unde optimorum remediorum messem facere poterunt) congestum et in quatuor partes seu volumina digestum, vol IV - Andreas Brentzius - tertius Mercuriorum ex corporibus perfectis extracto")