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27 - Quel giorno in cui è successo

Il giorno in cui Krueger se ne andò da questo mondo era domenica.

Sono Minah - mi vedete bene? aspettate.. sposto un po' la videocamera... ecco così, ok - ho deciso di girare questo video perchè rimanga un segno di una persona così grande.

Chiederò anche alle altre persone ha conosciuto di parlare di lui, una specie di intervista; perchè quando al mondo passa un Krueger si devono raccogliere i segni.

L'avevo visto al mattino di quella domenica, era passato in San Filippo ed io ero lì a preparare qualche musica all'organo per la messa delle undici.

Aveva uno strano viso, sembrava portasse il peso di tutto il mondo; mi ricordava la leggenda di San Cristoforo, quello con Cristo a spalle e la melusina tra le gambe; quando glielo dissi gli strappai un sorriso.

Venne per parlarmi dell'organo.

Si sedette sul lungo sgabello, vicino a me.

Per me fu naturale sedermi sulla sua gamba, come quel giorno, ed appoggiarmi al suo petto; così come venne naturale a lui lasciare che il braccio cadesse sul mio grembo, in un abbraccio.

Mi disse più o meno così:

"La storia dell'organo, o meglio delle canne dell'organo, si perde nel tempo; le canne facevano parte di un primo organo che esisteva nel battistero di San Giovanni, prima che lo abbattessero per fare il Duomo Nuovo, e quindi furono fuse per farne delle altre che andarono a costituire un nuovo strumento quando fu unito il battistero, che s'era ingrandito ed era diventato chiesa maggiore, con la chiesa vicina di San Solutore.

Queste nuove canne suonarono nell'organo, disposto nella parete divisoria tra le due chiese, così da poterle servire entrambe.

Il battistero originario era diventato una specie di tempietto in mezzo alla chiesa di San Giovanni; ci fu un orrendo fatto di sangue, una persona arrampicata sul tempietto uccise il duca Garibaldo per vendetta staccandogli di netto la testa e il suo corteo fece a pezzi l'assalitore; l'organo stava suonando in quel momento, il sangue lordò le canne ed entrò al loro interno e, si dice, l'organo urlò.

Intorno all'organo urlante crebbero le leggende, e dopo molto tempo, nel 1488, quindi prima della costruzione del Duomo Nuovo, il Capitolo della Cattedrale decise di far fondere le canne di questo vecchio organo, in modo che l'organaro Domenico della Catena potesse disporre della quantità di metallo necessario per quello nuovo.

Allora le fusioni venivano fatte dagli alchimisti; fu un certo Crugherio a portare avanti l'opera di fusione; come puoi capire il nome ricorda il mio, non ho mai trovato documenti storici ma mi sento molto vicino a quella persona. Sembra che la fusione fosse stata fatta nella notte di San Giovanni, prima dell'abbattimento delle chiese; sembra che fosse stata eseguita con un rito particolare .

Solo ultimamente ho capito che quel rito si ripete nelle mie visioni più e più volte, al di là di ogni separazione di tempo e di spazio, da quando è avvenuto; si 'celebra' nella mia testa.

Alla fine dell'800 l'organo è stato cambiato con uno nuovo; le canne sono state conservate.

Che Dio mi perdoni, quelle canne le ho usate durante i miei esperimenti sull'alchimia; ho fuso e rifuso il metallo per le canne di San Filippo, anche se solo ora so che il rito non era quello giusto; ero troppo giovane, avevo letto troppi libri, mi avevano spezzato il cuore.

L'opera non mi è riuscita: le cose non hanno cambiato le cose, nè le persone. Ora so che mancava il rito giusto perchè potesse succedere.

Poi è successo che sei arrivata tu, e lui ti ha parlato; da allora so che tutto è possibile, da allora so che sei una persona speciale, so che con te posso unirmi per fare la cosa una."

"Per fare la cosa una", ha detto.

Si è alzato, mi accarezzato la testa.

E se ne è andato.

Io avevo troppe domande in testa per riuscire a farne almeno una.

Questo è l'ultimo ricordo che ho di quel giorno.

No anzi, che dico, dimentico la cosa più importante.

Durante la messa, ad un certo punto, l'organo è tornato docile, è tornato a suonare con me.

E ancora una volta, pianissimo, ha pronunciato il mio nome.

Krueger, ovunque tu sia, io ti adoro.

Il giorno in cui Padre Krueger se ne andò da questo mondo gli ero vicino; eravamo fianco a fianco quando è successo.

Valido collaboratore, ottimo insegnante, premuroso educatore; sono orgoglioso come Preside di annoverarlo tra gli elementi del Collegio Docenti.

L'istituzione che indegnamente dirigo riceve luce e fulgore da una figura di così elevata caratura; il seme diffuso tra docenti e allievi germinerà solide basi per le generazioni future.

Come confratello, non posso che evidenziare l'alto valore morale, la distinta riservatezza e l'abnegazione con la quale sono state portate a compimento le sue giornate di studio e lavoro.

E, se posso permettermi, anche come amico personale e della mia famiglia voglio evidenziare il ruolo solerte e paterno nell'accompagnare i momenti di svago e di amichevole discussione.

Ciò che è successo non fa altro che evidenziare la statura di un uomo dalla vasta cultura messa a disposizione per santificare la vita in Cristo e spendere i suoi talenti nella gloriosa istituzione che rappresento.

Mi sembra di aver detto tutto... può spegnere la telecamera.

Il giorno in cui padre Krueger se ne andò da questo mondo pensai che sì, era vero, era l'unica indagine che non avessi ancora chiuso; ma ciò che era successo ne giustificava pienamente la mancata soluzione.

Nell'indagine mi sono trovato spesso a confrontarmi con lui, i miei sospetti nei suoi confronti sono stati altalenanti; tuttavia l'impressione che ne ho ricevuta è quella di una persona estremamente sincera, ai limiti dell'ingenuità, incapace di mentire.

La sua smisurata cultura ha reso interessante ogni discorso; il confronto su qualsiasi argomento con lui diventa motivo di arricchimento culturale.

Ho ricevuto l'incarico di indagare su quanto è successo; ma so che questo non farà altro che approfondire il mistero Krueger.

Lo farò volentieri, perchè stare vicino a quell'uomo e a ciò che ha avuto intorno è quanto di più interessante mi sia capitato nella carriera.

Il giorno in cui Krueger se ne andò da questo mondo mi sembrò di avere una crisi epilettica controllata.

Non c'era la luna, nè la birra rossa; eppure quando è successo mi è salito il brivido precrisi, quella sensazione di perdita di controllo, di potenze straniere che assalgono la mente per prenderne parte; tuttavia, quella volta le potenze non erano nemiche, erano alleate.

Mentre succedeva le ho sentite in comunicazione con Krueger; ho vibrato con lui, nello stesso modo in cui vibravo quando insieme abbiamo scoperto il significato delle sculture del duomo, o meglio, uno dei tanti significati simbolici di quelle pietre.

Attraverso di lui ho capito la potenza ineffabile e incontrollabile dei simboli; ora so che sono in grado di curarmi, e di farmi impazzire.

Fammi vedere? Oh che capelli!! Ma non possiamo rifarla? Guarda che roba.. sembro una pazza isterica...e smettila di ridere... non è serio!

Il giorno in cu Krueger se ne andò da questo mondo ho pianto.

Sì, gli ero vicino e...

Scusami... è un po' difficile...

Ecco.

Non so casa sia amore, forse non lo saprò mai; ma se un giorno lo scoprirò, sarà di lì che deve passare.

Ho tempo, me l'ha insegnato lui; l'eternità è mia.

Cosa posso dire di lui? Non so, le parole mancano, o sembrano stupide prima di pronunciarle. Non sembrano degne.

Cosa mai si può dire di un uomo che ha fatto a pugni con Dio?

Forse si è cercato quello che è successo, forse lo voleva, forse lo meritava.

Cosa mai si può dire di un uomo che supera i propri limiti, e vive maschio e femmina insieme?

Forse non poteva non capitare quello che è successo, troppo in alto aveva messo l'asticella quando ha spiccato il salto.

Cosa mai si può dire di un uomo che si strugge fino a piangere davanti ad una musica e a dei colori, che lascia il suo animo bambino gioire tra le lacrime?

Forse non c'era altro modo, anche la sensibilità deve avere un limite.

Questo posso dire.

Quell'uomo mi ha cambiata.

La vita non è più la stessa da quando c'è lui; ora ci sono i colori, i sapori, le note; se penso alla vita prima di conoscerlo, era tutto grigio, monotono, insipido.

Temo l'idea di non vederlo più, ma non mi spaventa; mi ha lasciato qualcosa di imperdibile, ha risvegliato il serpente che giaceva dormiente in me.

Ora sono viva, e lui vive in me.

C'è la pagina Facebook di Krueger, e il romanzo si può approfondire e comprare su krueger.losero.net.

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