sette salti d'autunno

Se gli amici non te li facessero conoscere certi posti proprio non li conosceresti; a pochi passi da casa trovi magie inesplorate tanto che sulla via del ritorno  ti senti un po' stordito, come se quel posto ti avesse fatto qualcosa.

M'è successo così con i sette salti  di Druento; l'avevo conosciuto d'estate ma ora ci si mette anche l'autunno ad avvolgere di fiaba le cose ed oggi a riveder le foto sento il tonfo sordo dei salti d'acqua nei colori della stagione.
Qui il canale di Druento esaurisce la corsa; da quando le acque sono state ricavate dalla Stura sono passati chilometri, attraversati luoghi, sono stati irrigati campi; ma il canale ha ancora energia, tant'è che servono questi salti per sfogarla con questo potente suono per poi  abbracciare il placido Ceronda che lì passa calmo  a fiancheggiare la Mandria; e ad alimentare silenzioso le fontane della Reggia e poi, chissà cos'altro ancora.

Percepirne il fascino è lavoro di menti curiose; può sembrare luogo abbandonato e triste a prima vista, pur essendo un luogo-simbolo dell'opera dell'uomo; un po' un riassunto di quanto è stato fatto nei secoli passati per rendere queste terre fertili soprattutto per le generazioni future.
Certo il luogo meriterebbe una targa, una manutenzione accurata, il premio del ricordo delle amministrazioni; non le disturbiamo perchè sappiamo che sono in ben altre importanti faccende affaccendate.
Resti a questo luogo l'occhio riconoscente di chi passando in bici o a piedi si ferma un'attimo a respirar magie, come se quel posto ti facesse qualcosa.

Per approfondimenti suggerisco la lettura del capitolo 'Il Naviglio' di Carlo Marocco, da 'Raccontare Druento - Storie e Immagini' - Comune di Druento - A cura di Francesca Barzan e Fabrizio Gadoni [a cui devo la conoscenza dei sette salti!]

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