parolacce
C'è questa cosa che si dicono parelacce in televisione da parte di tutti che mi disturba.
oddio, niente di nuovo; da sempre è stato così, ma da qualche giorno lo sento più spesso e mi dà più fastidio. L'altra sera sentivo Mercalli ad una conferenza a Givoletto... e anche lui s'è lasciato andare: rompicoglioni di qua, ce l'abbiamo nel culo di là, e via filosofeggiando.
Le intercettazioni telefoniche dei grandi corrotti mi hanno stupito anche per quello; volgarità una dietro l'altra, compreso il nostro beneamato (?) Berlusca.
Tutti mi dicono che sono eccessivamente bacchettone e che certe cose devono essere comprese, sopportate, capite; che la volgarità nel discorso è peccato veniale al quale dobbiamo indulgere tutti con un benigno sorriso di complicità.
E io invece non ci sto, e denuncio chi parla volgarmente come persona volgare e irritante. Sono libero di dare questo giudizio?
Vorrei cercare di capire le motivazioni che inducono una persona ad usare la parolaccia (della bestemmia non voglio parlare, mi sembra squalificante a priori).
Lasciamo da parte chi le usa per abitudine, perchè non è in grado di non usarle in quanto il linguaggio gli si è assuefatto addosso; voglio invece parlare di chi abitualmente non usa il torpiloquio e decide invece, ogni tanto, di utilizzarlo; per fare colpo, così come il 'rompere i coglioni' di Bersani o il 'vada a farsi fottere di Dalema'. C'è la precisa decisione di utilizzare un linguaggio forte; le motivazioni? Una potrebbe essere quella di parlare in modo 'più vicino al popolo' per farsi sentire 'uno di loro'. Mi sembra motivazione becera e inutile, squalificante sia per chi parla che, soprattutto, per il popolo che ascolta. Un'altra è quella di attirare l'attenzione: ancora peggio, se una persona pubblica deve ricorrere a questi mezzucci vuol dire che politicamente vale molto poco...
A me sembra una dichiarazione di stupidità; mi sembra che chiunque ricorra al torpiloquio per parlare in pubblico in realtà offenda se stesso, la propria incapacità dialettica, la propria piccolezza comunicativa.
peggio ancora quando si vuole suggerire attraverso la parolaccia la complicità, il 'siamo tutti così', 'siamo uomini di mondo' o concetti del genere...
Eppure, una crociata a favore del ben parlare sembra quanto di più conservatore ci sia... possibile che assuma un valore rivoluzionario?