Il 'decreto sviluppo' prevede l'introduzione nelle scuole dei libri di testo digitali.
E' una bella novità se questi libri di testo sono in formato aperto e possono essere autoprodotti dalle scuole; sgraverebbe le famiglie dei costi improponibili dei libri di testo e stimolerebbe il lavoro di docenti e studenti per realizzarli.
Chi ci perderebbe da questa decisione sono gli editori che vedrebbero decurtato il loro guadagno, costruito con anni di politiche di adozione dei libri di testo creati in infinite varianti cercando di uccidere il mercato del libro usato; il che si traduce in nuovi costi a carico delle famiglie, ormai bistrattate da ogni parte, e da libri di testo non semtre all'altezza.
I libri di testo digitali
vedranno l'adozione obbligatoria decisa nell'anno 2012/3 per essere applicati nelle prime classi nell'anno 2013/4; una seconda circolare ne chiarirà le modalità tecniche di attuazione.
Penso che proprio qui avverrà la forzatura da parte degli editori, inserendo formati o chiusi o difficilmente simulabili in modo da proteggere il loro giardino di rendite ai danni, come al solito, delle famiglie secondo il
leit motiv di questi decenni capitalistici che vuole, alla faccia dei valori sociali e culturali, che a pagare il prezzo più alto siano i più poveri.
Questi sono gli anni che ci tocca vivere.