Sottili luoghi dell'anima
Conosciamo sottili luoghi dell'anima che dormono silenti quasi sempre; poi si risvegliano e recano impercettibili brividi, ci mettono in comune per un'istante con un'essenza così forte da stordire; il tempo di puntarle gl'occhi addosso e non è più, il tempo d'annusarla ed è impalpabile ricordo tra narice e pensiero.
Si resta così, un po' inquieti, struggendosi fino a consumarsi nella nostalgia di un'impressione fugace.
Immagino che ognuno di noi abbia degli 'attivatori': situazioni, idee cose o persone capaci di aprire queste finestre di luce.
Io trovo a volte questa opportunità crogiolandomi nel guardare il paesaggio naturale e assaporando un'affinità profonda tra ciò che sono e ciò che vedo; in particolare l'acqua ha la capacità di conturbarmie per questo la fotografo spesso; con riflessi ammalianti, voluttuose sinuosità, calma, forza, potenza e pericolosità, l'acqua è simbolo, è archetipo per eccellenza, il solo pensarci forte richiede coraggio e preparazione per non annegare tra banalità e vortici di conoscenza.
Credere nel territorio, e difenderlo, è ben di più che una battaglia meramente 'ambientalista'; è un atto religioso nel senso più profondo del termine, difende ciò che ci lega alla nostra essenza. L'ambiente naturale rende la gente migliore.
Per questo la cementificazione inutile di una superficie boschiva o agricola è un atto criminale: uccide una parte dell'uomo, o meglio, una parte dell'umanità.
Per questo a decidere sui piani regolatori dovrebbero esserci persone illuminate, sagge, che sappiano confrontare la coscienza millenaria dell'uomo con gli oneri di urbanizzazione; persone che decidano bene per ognuno, proprio perchè conoscono sottili luoghi dell'anima che dormono silenti quasi sempre, che sono la ricchezza di tutti.