i cani della Madonna e lo spirito Mercurio

Scrivo queste note a commento del video Solstizi radenti: i cani della Madonna alla scoperta dello spirito Mercurio

Immaginiamo che a qualcuno interessi leggere oltre, che effettivamente i moti interni che mi hanno portato a scattare queste foto e a costruire questo video possano risultare interessanti per un qualche motivo a me in questo momento sconosciuto.
Immaginiamo che il titolo, solstizi radenti, sia autoesplicativo e che lasci facilmente immaginare la sensibilità dell'occhio fotografico che vede nella luce radente del solstizio d'inverno uno stimolo di magica liturgia da celebrare in qualche modo per sottolineare la sacralità del tempo diverso del sole rinato, un po' come quando si cerca un modo per onorare l'ebbrezza dell'estate nel solstizio di giugno.
Non possiamo però immaginare che sia autoesplicativo il sottotitolo: i cani della Madonna alla scoperta dello spirito Mercurio.
Tra il blasfemo, l'immaginifico e l'alchemico: una bella pretesa, un azzardo.
Come un azzardo sono le foto, per molti motivi.
Sono un azzardo perchè c'è il male, il brutto, lo stonato ai più.
Posso citare almeno due casi: lo smog e i tralicci.
Tutte le immagini sono piene di smog, ma l'ho trattato con un biancore accecante, da farlo diventare quasi un mare di nebbia; ma tutti sappiamo che è una finta.
Ad un certo punto nel video le transizioni tra una foto e l'altra passano dal bianco al nero, introducendo foto di Torino e delle fabbriche: è lì che si legge questo 'scurimento' dell'inquinamento che aleggia in tutta la pianura.
Poi ci sono fili e tralicci; elementi solitamente rimossi dalle composizioni fotografiche di paesaggio naturalistico perchè fuori contesto, inquinanti tornerei a dire.
Invece, così come per lo smog, ho voluto che costituissero parte del messaggio: il male c'è, ed è qui per restare, fa parte del paesaggio della nostra vita; sta a noi leggerne l'equilibrio e il senso.
Sono un azzardo perchè i bianconeri così tirati possono disturbare, il contrasto così forte, la chiarezza esasperata, i cieli forzatamente tersi o completamente bianchi non fanno parte della normale esperienza visiva.
Le foto si presentavano piatte, torbide, gelatinose e abbaglianti; lavorando sull'esposizione, sul contrasto, sulla chiarezza e sui dettagli le ha fatte diventare le visioni allucinate con cui ho costruito la storia.
E questo sole! Il sole di mezzogiorno del solstizio, così basso, chiaro, tagliente, forte; questo stesso sole è un azzardo, un sole al suo culmine così basso che c'è da aspettare un intero anno perchè capiti di nuovo.
Questo sole che scalda in modo così innaturale per la stagione; salgo per il sentiero sano e ripido, lacrimo sudori e ad ogni sguardo l'occhio chiede di stare dietro ad un mirino per scattare, ancora e ancora.
Sale la voglio di unire quelle che saranno queste foto in un video, e la musica subito è 'Dogs', dall'album 'Animals' dei Pink Floyd.
Straziante, cani che abbaiano in lontananza, uomini che muoiono di cancro, la chitarra di Gilmour come pugnale conficcato nella schiena appena ti volti.
In particolare penso alla sezione più strumentale, le note distorte, i latrati, e quindi il cambio di passo, la soluzione melodica che toglie dall'impasse e apre il brano a sonorità positive; questa doveva essere la colonna sonora del video, i cani che mi accompagnavano verso la piccola cappella in cresta, la Madonna della Neve: i cani della Madonna, appunto, che tanta parte hanno avuto nell'accompagnarmi agli scatti.
Tramontato il sole e tornato a casa ho cercato e ricercato il punto esatto del brano che avevo in testa; ma non quadrava, troppa distorsione, troppa negatività, nelle foto voleva esserci ben altro.
Se c'è il male, è una parte.
Non ho nessuna intenzione di celebrare il male di solstizio, quanto piuttosto l'equilibrio; i bianchi e i neri contrapposti, le sfumature, l'angelo dagli occhi torbidi che abbraccia lo stupito diavolo: questo voleva essere il mio racconto, questa l'impressione degli sguardi al solstizio, questo volevo raccontare.

Distillare, separare, unire nei grigi e dividere nei bianchi e neri; solve et coagula, la danza della luce, la giostra dei contrari così cara all'alchimia.
Alchimia, la nera terra, la radice, quanto di più dolce e profondo possa conoscere l'uomo; mi viene incontro e mi suggerisce che questi pensieri seguono una via già tracciata nel tempo, è quella dello spirito Mercurio, l'androgino degli equilibri impossibili.
Sorrido e riposo pensando a quanti uomini possano nel tempo aver seguito questa via che mi rimbalza negli occhi davanti a questa luce radente che dal cielo scende in terra.
Cerco le linee verticali, il percorso dal cielo alla terra e viceversa; immanenza e trascendenza si rincorrono, come angeli che percorrono in su e giù la scala verso il cielo del sogno di Giacobbe.
Ne cerco il segno su questa terra: le linee verticali diventano una necessità dello sguardo, quasi una fame che si nutre della verticalità ipnotica dei tralicci e si sazia dolcemente nell'ascesa al cielo degli alberi.

Nei giorni successivi curo e scelgo le foto: i bianchi abbaglianti, i bianchi ed i neri, lo smog e la luce, i tralicci, gli alberi.
Ogni foto un movimento.
Ogni foto un passo.
Ogni passo è parte di una coreografia onirica.
Cerco musica; già avevo conosciuto le atmosfere cristalline di David Lang ne 'La grande bellezza', provo ad associare 'Just'.
Mi sembra perfetto.
Questa voce, pura ed essenziale.
Tre movimenti: chiaroscuri, tralicci, alberi.
Un solo strumento a corda, circa dalla metà, sottolinea i passaggi.
Null'altro.
E' la purezza che cercavo.

lo provo e lo riprovo, ne estraggo un paio di minuti, monto le foto, curo i passaggi e.. il video è fatto.

Penso alla curva del sole, al semicerchio che descrive e nell'ordine disegno: un semicerchio, sotto ad esso un cerchio che simbolegga il sole, sotto ancora una linea verticale per i tralicci e gli alberi, in basso una linea orizzontale a simboleggiare la terra.

Solstizi radenti - i cani della Madonna.

Quando guardo il foglio su cui ho disegnato questo schema non mi ci vuole molto a riconoscere ciò di cui ho disegnato il simbolo: Mercurio.

Alla scoperta dello spirito Mercurio.



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